giovedì 27 dicembre 2012

Le grazie che non chiediamo


A Rue du Bac, a Parigi, La Madonna spiegò a Caterina Labourè che ci sono moltissime grazie che Lei è pronta a donare agli uomini se solo le chiedessero. Molto spesso quando ci rivolgiamo alla Vergine per implorare il suo aiuto è quasi sempre per le solite richieste: guarigioni fisiche, l'aiuto nelle difficoltà economiche, trovare un lavoro, ecc. Facciamo benissimo, Maria è una madre, anzi è la nostra Madre, e come ogni mamma si preoccupa di ogni bisogno dei suoi figli. Però occorre andare più in là e imparare a chiedere anche altro: la conversione, l'unità familiare, la protezione dei figli. Ma si può scendere ancora di più nella profondità della vita spirituale. Ci sono doni che possiamo e dobbiamo chiedere per arricchire ulteriormente la nostra vita, e che Maria ci può ottenere dal Padre. Doni che colmano i nostri bisogni e che guariscono le ferite della nostra fragilità. E allora si può chiedere alla Madre la grazia di avere la conoscenza e il dolore per i peccati commessi, la grazia della perseveranza nella preghiera, la grazia di saper portare una particolare croce, la grazia di morire nella speranza, la grazia di capire il nostro posto nella Chiesa, la grazia di correggere un aspetto del carattere, e così via. 


La medaglia di Rue du Bac
Non dobbiamo commettere l'errore di venerare Maria e poi tenerla fuori da qualche piega della nostra vita. Se abbiamo fiducia nel Padre, che ci ha donato la Madonna come Mediatrice di tutte le grazie, allora a questa Madre dobbiamo affidare tutto della nostra esistenza, i fiori ma anche ogni singola foglia e ogni spina del nostro giardino. Chiediamo tutto, chiediamo senza vergogna, chiediamo senza sosta, chiediamo con lo sguardo sempre rivolto alla Vergine Madre di Dio.



Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.

lunedì 24 dicembre 2012

Buon Natale


 AUGURI!

La Vergine Maria possa donare Gesù ad ogni famiglia del mondo, ed effondere grazie di conversione e pace.

Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.


mercoledì 12 dicembre 2012

Il Natale che vogliamo

Il Natale che vogliamo è Cristo Gesù. Il Padre - che una volta per sempre  ci ha donato il Figlio per la nostra salvezza - non smette mai di ridonarcelo nei sacramenti, per farci attingere sempre all'Acqua della Vita.
Gesù è il Natale che viene, ma che già agisce nella storia, è la nascita che aspettiamo, e nello stesso tempo l'Avvenimento operante. 
Senza il Natale, gli uomini sarebbero ombre sotto un cielo di morte, consumati dal peccato e flagellati dall'assenza di speranza e di futuro. Senza il Natale non conoscerebbero il volto  del Padre. Senza il Dono, non avrebbe senso scambiarsi i doni e sorridere.
Il Natale che vogliamo non è l'uscita dalla crisi, non è il buonismo e le luci accese. Il Natale che desideriamo non sono i cartoncini colorati e l'offerta ai poveri. Noi vogliamo Gesù, il solo cibo a cui aspiriamo perché il solo che ci può nutrire. Noi possiamo rinunciare a tutto, perché crediamo a Colui che ha detto: "Venite  a Me voi che siete stanchi ed affaticati ed io vi ristorerò".
Se vogliamo che questo Natale non passi nel vuoto e nella tristezza, chiediamo a Maria, Lei che perfettamente attende, di preparare il nostro cuore alla venuta di Gesù, di scuoterci dal nostro sonno, di ardere di desiderio del Figlio di Dio. Gesù è in grado di trasformarci e di guarirci da tutte le nostre ferite, preghiamo con fede e con più fede amiamo.

Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.

martedì 4 dicembre 2012

Grazie a Dio abbiamo un Papa


Uno dei vantaggi più grandi che hanno i cristiani è avere il Papa. Perché in un mondo sbandato e terribilmente disorientato, in cui chiunque - anche all'interno della Chiesa - si sente in dovere di dire la sua, di condannare, di promuovere, d'inveire, di corteggiare, di profetare, di tirare la giacchetta a Dio per portarselo dalla propria parte, in un mondo così avere un Papa è incredibilmente bello. 

Dio, sapendo che gli imperatori sarebbero passati, così come i re, i presidenti, e con loro le loro bandiere, ci ha dato un piccolo servo vestito di bianco, rappresentante in terra di Gesù, assistito dallo Spirito Santo, intorno al quale stringersi con fiducia, sicuri di non perdere la bussola (e la testa), certi di stare sulla barca buona, l'unica che non andrà a picco, l'unica in grado di traghettarci sull'altra riva. 






Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.

sabato 24 novembre 2012

Un articolo che dovrebbe far pregare molti cristiani

Un articolo che dovrebbe far pregare molti cristiani! Perché bisognerà dare conto a Dio, ognuno secondo la propria parte di responsabilità:
Vai al Link

Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.

lunedì 19 novembre 2012

Cosa significa Anno della fede?

Anno della fede vuol dire pure:

Logo Italian versionCiò che possiamo fare con le nostre forze dobbiamo impegnarci a farlo. Ciò che non possiamo fare con le nostre forze dobbiamo chiederlo con la preghiera. Ciò che non riusciamo ad ottenere con la preghiera dobbiamo amarlo come volontà di Dio.


Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.

sabato 17 novembre 2012

L'incontro con Cristo

La Messa domenicale è un obbligo per i cristiani, ma come al solito, nel cristianesimo, ciò che è obbligato è un regalo di Dio. E infatti a Messa ci si va per lodare Dio e per offrirgli il culto che spetta al nostro Creatore e Padre. Ma nella Messa, in realtà, è il Padre che si fa presente nella nostra vita offrendoci amorevolmente - ogni volta - suo Figlio, perché nella liturgia c'è il rinnovamento del sacrificio di Cristo. Ogni volta che il celebrante ripete le parole, tutti ci ritroviamo sul Golgota, sotto la Croce, tutti veniamo posti davanti a Gesù vivo e vero, tutti siamo chiamati a nutrirci realmente dell'Agnello senza macchia.
Nella Santa Messa Gesù c'è, veramente c'è, con il suo Corpo, la sua Anima, il suo Sangue e la sua Divinità. Il Padre vede la nostra debolezza, vede la nostra incapacità, il nostro peccato che ci uccide, e impietosito ci offre il cibo per la vita eterna. Gesù.
Un cristiano senza Messa era un cristiano
Che pena quando ci accorgiamo, e noi fedeli ce ne accorgiamo, che un prete non crede in quello che fa, che celebra superficialmente, che confida più nelle sue parole che nella potenza dello Spirito Santo. Che pena se, tenendo tra le mani il Figlio di Dio, non adora, non dà il tempo di pregare, corre. Che pena le Messe brutte, con le preghiere trascinate, con i canti inappropriati, con i telefoni che squillano, con i cristiani che di fronte a Cristo non si inginocchiano. Uno spasso per il demonio.
Allora riscopriamo la Messa: curiamo la giusta preparazione, magari avendo già letto il vangelo (per esempio qui), andiamoci pensando a Chi incontreremo e mangeremo. Prepariamoci con una confessione fatta bene. Prepariamoci chiedendo alla Madonna di sedersi vicino a noi nel nostro banco, per farci partecipare con i suoi sentimenti e la sua devozione alla sacra liturgia. La Messa così ritornerà ad essere il motore della vita ecclesiale, il cuore della settimana, il luogo della fede, il nutrimento del mondo.


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domenica 11 novembre 2012

FB addio! E senza rimpianti

Dal 1 dicembre 2012 il nostro profilo "Midaf Italia" viene tolto da Facebook. 
Rapidamente spieghiamo i motivi:

1. Facebook è rumoroso. C'è tanta gente che scrive sovrapponendosi velocemente l'uno all'altro, si crea un rumore di fondo in cui non si riesce a concentrarsi su nulla in particolare. Tempo sprecato.
2. Facebook è un miscuglio. C'è di tutto, cose buone e cose cattive, cose utili e cose dannose, cose sagge e cose sciocche, ma è un miscuglio inestricabile in cui alla fine tutto viene contaminato, anche le proposte migliori.
3. Facebook è frettoloso, non c'è tempo di soffermarsi a riflettere.
4. Facebook è aggressivo e prepotente, non c'è spazio per il vero ascolto e la vera discussione.

In modo particolare per i cristiani:
5. Facebook è colonizzato da seminatori di buonismo, pacifismi arcobaleno e foto sentimentali, angioletti rosa e preghierine sdolcinate. Tutta roba che di fronte al Crocifisso sanguinante rivela la sua inconsistenza.
6. Facebook è colonizzato dai fan di mille apparizioni, che inondano la rete di messaggi, profezie, guaritori e veggenti in tour.
7. Facebook mostra un cristianesimo autoreferenziale, che parla solo per sè e pochi intimi. Non si presta ad una vera evangelizzazione, perchè l'evangelizzazione richiede un contatto personale, una testimonianza vissuta, una riflessione prolungata.

Face-Babel
Mc Luhan diceva che il mezzo è il messaggio. Il mezzo Facebook produce un messaggio inequivocabile: superficialità, confusione, fretta, spreco di tempo, sovrapposizione di piani, assenza di ragionamento. In una parola, una Torre di Babele. La risposta alla Babele di ogni tempo è solo lo Spirito Santo, che dice la Verità e mette ordine, ma  nel silenzio e nella preghiera.

Per tutto questo  Midaf Italia continuerà a offrire le proprie meditazioni cattoliche su questo blog, ma lontano dal caos di Facebook. in un luogo  pieno di vera accoglienza.
Grazie a voi che ci avete accompagnato in questa esperienza, ci auguriamo di rivedervi sul blog, ricordandovi che potete abbonarvi gratis agli aggiornamenti, sicuri di non perdere nemmeno un post. Dove farlo? Su questa pagina, in alto a destra.



Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.

domenica 4 novembre 2012

La felicità cristiana

Sempre disponibile al sorriso
 La felicità per i cristiani è qualcosa di particolare e unico. Non è l'allegro benessere che ogni tanto si manifesta nella vita delle persone in seguito ad una bella esperienza o a qualche notizia piacevole. Non è nemmeno il divertimento che smuove l'emotività quando si ride in compagnia. La felicità cristiana non è il completo stato di beatitudine, che sarà sperimentato pienamente solo in Paradiso. Certo, tutte queste forme di gioia, in un modo o nell'altro, sono anche esperienza dei cristiani in quanto persone che reagiscono come chiunque altra ai normali alti e bassi della vita, ma non basta. 
La felicità dei cristiani è qualcosa di inimitabile, perchè inimitabili ne sono le cause. Il credente è felice perchè lo sguardo di Dio non lo abbandona mai; perchè Gesù, il Figlio di Dio, è morto in Croce per dargli la vita. Il credente è felice perchè nessuna potenza  sarà mai abbastanza forte da strapparlo dall'amore di Dio, se lui non vuole. Il credente è felice perchè relativizza tutto e perchè tutto è finalizzato al bene; perchè il sole è bello e la pioggia disseta la terra. Il credente è felice perchè combatte una guerra che è già vinta in Cristo. Ecco perchè un cristiano sempre triste, eccessivamente ascetico, musone, o che si prende troppo sul serio, è un cristiano che dovrebbe andare a scuola di buon umore, magari da un maestro come Chesterton, lo scrittore di "La serietà non è una virtù".


Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.

mercoledì 31 ottobre 2012

Gli scandalosi del Paradiso

Regina di tutti i santi
Il primo novembre si celebra la festa dedicata a tutti i santi. Strana gente, i santi. Sono persone normalissime che fanno scelte anormali.
Madre Teresa
Normalissime perchè chi incontra un santo non vede un marziano con l'aureola sulla testa, vede una mamma, o un impiegato, o un contadino, o un sacerdote, insomma vede una persona come ce ne sono tante. Che si confonde tra tante altre, senza dare nell'occhio o suscitare una grande impressione. Eppure i santi vivono in un modo che a noi crea scandalo e imbarazzo. E' gente che ha una scala di valori diversa dalla nostra, che dà poca importanza a ciò che per noi è vitale e sarebbe pronta a dare la vita (e tante volte la dà) per cose che noi talvolta trascuriamo completamente. I santi sono persone che come noi non amano la sofferenza, e se stanno male vanno dal dottore, anche loro come noi.
I coniugi Beltrame
Allo stesso tempo ringraziano Dio per la sofferenza che devono patire e la offrono in riparazione dei nostri peccati. E senza nemmeno avvertirci.
Bakita
Pur vivendo nel mondo i santi sarebbero pronti a rinunciare a tutto in nome di Dio, perchè per loro l'amore di Dio ha una forza di richiamo così forte che nulla potrebbe fermarli. I santi non appartengono ad una sola delle categorie in cui noi dividiamo la gente: poveri, ricchi, colti, ignoranti, occidentali, orientali, giovani, vecchi.
Giacinta, Francesco e Lucia di Fatima
Ci sono santi di tutte le specie e di tutte le appartenenze, l'unica cosa che li unisce è la spasmodica, violenta, imbarazzante aspirazione a fare la volontà di Dio, talvolta fregandosene completamente di quella che è la volontà dell'uomo. Epppure, allo stesso tempo, i santi amano l'uomo, lo servono, si spezzano per farsi nutrimento di chi ha fame. Strana gente, i santi, pronti a lasciare casa, amici, professione, onori, famiglia, per una promessa di felicità.
Padre Pio e Gesù




Gente curiosa i santi, chiacchierano poco, talvolta hanno un pessimo carattere, ma quando ti sorridono ti fanno intuire quanto deve essere bello il Cielo.






Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.

venerdì 26 ottobre 2012

Come sprecare tempo meditando sul nulla

Si sta diffondendo molto il numero di coloro che si interessano alle pratiche orientali di derivazione induista o buddista. In modo particolare va attualmente di moda il gruppo Soka Gakkai, di derivazione buddista. Capita spesso di conoscere persone che, armate dei libri d'ordinanza, se ne vanno a meditare e a condividere le loro esperienze con altri adepti in case private.
La Soka Gakkai ha già abbastanza oppositori, e quindi non è necessario unirci anche noi al meritevole coro di chi ne dice peste e corna (vedi). La nostra intenzione è un'altra, quella di ricordare che buddismo in modo particolare, ma comunque tutte le religioni orientali, sono basate sul nulla.  Nel vero senso della parola. Non hanno un Dio personale, e non hanno il concetto stesso di persona. Hanno un tutto indefinito, che esisteva prima di noi, che ci ha prodotto come sue scintille, e nel quale verremo riassorbiti dopo una serie di reincarnazioni, perdendo completamente la nostra identità. Potremmo dire: Tanto rumore per il Nulla. La condizione dell'uomo orientale non è certo quella della persona realizzata che anche nella sofferenza aspira alla felicità eterna, ma la condizione di chi, proveniente dal nulla, ritornerà nel nulla. Ecco perché  aspettando di annientarsi nell'oceano della dimenticanza, gli orientali ad esempio non hanno mai in tanti secoli sviluppato un sistema di carità per i bisognosi. Per forza, se siamo nulla e siamo destinati al nulla, valiamo nulla, e non vale la pena darci troppo da fare per il prossimo. 
Questa è la mia carne, questo il mio Sangue 

Gli orientali hanno numerosi dei, ma in realtà non credono in nessun Dio. Quando meditano, non parlano con il loro Creatore, non si pongono in una disposizione d'amore, non mettono se stessi di fronte all'Autore della realtà per imparare a vivere  più realisticamente. Gli orientali (e chi li imita) si ripiegano su loro stessi, staccandosi dalla realtà, negando la loro stessa esistenza, abbandonandosi al nulla, dubitando di tutto, in un completo annientamento del loro essere. La morte anticipata. 
Gli occidentali che li seguono su questa strada sono quelli che avevano fame di spiritualità e hanno pensato di  trovarla in queste pratiche, che invece negano tutto, anche la spiritualità.  Ma la colpa non è loro, la colpa - grave - è di chi poteva nutrirli di cibo buono, vero, attingendo alla Verità di una Sapienza che si è fatta carne, e invece li ha traditi con un cristianesimo vuoto, fatto solo di sociologismo, programmazioni pastorali e attività esteriori, svuotato di adorazione, di preghiera, di maestri spirituali. Così ora abbiamo una generazione di vegetariani tristi invece di un'umanità di carnivori felici. 


Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.

mercoledì 24 ottobre 2012

Una testimonianza

Qui, una testimonianza interessante di un attivista gay, che ha ripreso il suo naturale comportamento eterosessuale.



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martedì 23 ottobre 2012

Seguici con semplicità!



Che cos'è un feed RSS? Il formato RSS (Really Simple Syndication) permette di ottenere informazioni da siti che vengono aggiornati di frequente, come ad esempio questo blog. Un documento RSS è chiamato feed e contiene il sommario o l’intero contenuto del sito che lo pubblica. Attraverso di esso il lettore può rimanere aggiornato e leggere i nuovi contenuti senza dover controllare di persona se il sito in questione è stato aggiornato o meno. Per leggere un feed è necessario un programma chiamato aggregatore o reader che è in grado di raccogliere, interpretare ed organizzare i feed a cui vi iscriverete. Un programma di questo tipo non deve essere necessariamente installato sul proprio computer, in quanto esistono lettori online gratuiti come Google Reader o BlogLines, giusto per citare i più conosciuti. I più conosciuti software desktop gratuiti per la lettura dei feed sono FeedReader e FeedDemon per Windows o Vienna e NetNewsWire per Mac.

 Questo filmato spiega in maniera semplice ed intuitiva che cos’è un feed. Fonte: http://isayblog.com/blog/feed-rss-how-to/
Come collegare Il Fuoco divamperà al proprio lettore di rss feed?
Basta inserire nel tuo lettore RSS il link http://reginadellefamiglie.blogspot.com o utilizzare l'icona qui a destra, e buona lettura! Se preferisci invece ricevere ogni aggiornamento dei post sulla tua casella di posta elettronica clicca sull'apposito link in alto a destra.

martedì 16 ottobre 2012

L'anno della fiducia

 Ci troviamo, per grazia di Dio, nell'anno della fede, cioè della fiducia. Tutti abbiamo bisogno di fiducia, di averla, ma anche e soprattutto di riporla in qualcosa o qualcuno che la meriti e non la tradisca.
E' talmente importante poter contare su qualcosa di esterno a noi nei momenti di difficoltà e nella vita di tutti i giorni, che molti si aggrappano anche alle idee più strampalate pur di poter avere un elemento di fiducia nella propria esistenza.
Ma nella nostra realtà, nulla merita fiducia totale e incondizionata. Perchè prima o poi tutto viene meno. Tutto passa e chiunque può in qualche momento voltarci le spalle o semplicemente sparire dal nostro orizzonte. Così la vita rischia di diventare un deserto arido, in cui la solitudine ci divora.e non sappiamo dove girarci.
Anche se ci può spaventare, questa è la condizione umana con il peccato originale, una situazione di precarietà in cui anche i riferimenti più forti sono comunque fragili e incostanti. 
In tutta questa desolazione una luce ad Oriente ha annunciato il giorno senza fine: Dio si è fatto uomo. Colui che ci era estraneo e lontano è diventato uno di noi. La fiducia ha ritrovato speranza.  Ora abbiamo qualcuno su cui riversare la nostra fede, qualcuno di assimilato alla nostra umanità, qualcuno che ci ama in maniera totale e incondizionata, uno che è arrivato a morire per me, uno che desidera talmente di essere unito a me che ogni giorno mi attende dentro il Tabernacolo.

Gesù confido in Te
Gesù merita la nostra fiducia perchè è il Figlio del Dio eterno e fedele. In Lui riscopriamo noi stessi, la dignità che ci è stata donata, la forza di riconciliarci ogni volta con il Padre e con gli altri, che in Cristo diventano nostri fratelli.
Fede in Gesù, pietra angolare di un tempio spirituale che non crollerà mai, non come i templi edificati nei secoli passati dagli uomini, ridotti in rovina, che non si ergeranno più.
L'anno della fede diventa così l'occasione per abbandonarci in Gesù, Signore e Salvatore, stringerci alla Croce, rinnovare la nostra vita alla luce della sua Parola, Riscoprire la sua Presenza attraverso la fequenza dei sacramenti. 
Un consiglio che ci permettiamo di dare in quest'anno è di riscoprire la preghiera quotidiana in famiglia e la lettura del Catechismo della Chiesa Cattolica. E invochiamo la Madonna, che è stata sempre la donna della fiducia, di donarci la stessa sua fede in Gesù, sia nel momento glorioso della trasfigurazione che nel buio del sepolcro.


Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.

martedì 9 ottobre 2012

Le presunte apparizioni, sempre più presunte

 Da diverso tempo si stanno moltiplicando informazioni e testimonianze che mettono fortemente in dubbio i fenomeni di Medjugorje (esempi).
La cosa, come cristiani, non ci fa nè caldo nè freddo. Infatti la nostra fede non si basa su presunte rivelazioni private di veggenti, nè sulle celebrazioni di qualche gruppo che fa preghiere di guarigione o in cui ci sono il cosiddetto riposo dello spirito e il dono delle lingue. La fede si basa sulla persona di Gesù Cristo, che noi crediamo Figlio di Dio, morto e risorto, e su ciò che Egli ha insegnato e rivelato, nel Vangelo e attraverso la Chiesa.
E' vero, però, che non si può liquidare in un modo troppo superficiale la questione Medjugorje. Tutta la lunghissima vicenda che ha visto coinvolti i sei ragazzi jugoslavi, è stata una delle pagine più nere della storia della Chiesa. Perchè Medjuogorje è stata soprattutto una storia caratterizzata da disubbidienza, debolezza e imprudenza. Disubbidienza di chi non ha minimamente tenuto in considerazione le indicazioni della Chiesa locale, debolezza di chi ha tollerato troppo e per troppo tempo, imprudenza di chi - teologi e mariologi molto propensi alle interviste e meno al discernimento - ha gridato al miracolo, suggestionando orde di pellegrini da tutto il mondo. E questo a prescindere dal fatto che nel paesino della diocesi di Mostar la Madonna sia veramente apparsa (ma l'ipotesi è sempre meno fondata).
Certo, ci sono i frutti, ma saranno duraturi? In caso di una smentita i frutti reggeranno al no del Magistero? Saranno frutti ancora maturi quando la consapevolezza di essersi ingannati costringerà i fedeli a ricostruire una fede matura basata non sulle emozioni della Gospa, ma sulla fede immutabile della Chiesa cattolica? Perchè, pur rimanendo assolutamente in ascolto ubbidiente del Magistero della Chiesa, e pronti a fare retromarcia se ci saranno elementi diversi, sempre più osserviamo che i frutti di Medjuogorje non convincono.
Non vogliamo altro
E allora, con preoccupazione, pensiamo ai sacerdoti che hanno visto nascere la loro vocazione durante qualche pellegrinaggio nei luoghi delle presunte apparizioni. Dovranno custodire la loro chiamata abbracciando forte la Croce e rinnovando la loro profonda ubbidienza per amore di Dio e del gregge loro affidato.  Sarà un problema serio e grande per la Chiesa gestire tutte queste situazioni.

Fin d'ora mettiamoci seriamente in preghiera perchè, se la Madonna non è mai apparsa a Medjugorje, i prossimi tempi dovranno essere caratterizzati da una attenzione straordinaria verso il popolo di Dio, per aiutarlo a superare una crisi dai contorni vastissimi. L'anno della fede, che provvidenzialmente è stato istituito e che inizerà a breve, forse preparerà proprio a questo. Che la Madre di Dio, sposa dello Spirito Santo, sostenga sempre il Papa nella sua opera di guida della cristianità.

 Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi, nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre. Amen

venerdì 5 ottobre 2012

Liberaci dalle catene dei carcerieri della fede

Nessun cristiano è tenuto a credere a delle apparizioni o rivelazioni, fossero anche quelle di Lourdes o Fatima. Un Cristiano deve credere in Gesù Cristo, che è Figlio di Dio, incarnato, morto e risorto per la nostra salvezza.

Un cristiano non è obbligato a credere ai vari messaggi che vengono diffusi. Un cristiano crede al Vangelo e al magistero ufficiale della Chiesa.

La devozione mariana è una strada irrinunciabile per avvicinarsi a Cristo e, attraverso Cristo, al Padre, meta ultima di qualsiasi cammino spirituale. Un cristiano però non si deve sentire in colpa se non riesce a dire  il rosario. Certamente è una bellissima preghiera gradita a Maria, ma l'amore verso la Madre di Dio si può esprimere anche in altri modi.

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Un cristiano non è obbligato a frequentare santuari e soprattutto luoghi di presunte apparizioni. Il cristiano è tenuto alla Messa domenicale e festiva e alla frequenza ai sacramenti. Un pellegrinaggio in un santuario fa certamente bene per rinnovare la propria fede e riaccendere il fuoco della preghiera, ma lavare i piatti, servire la famiglia, mordersi la lingua di fronte ad un'offesa per amore di Dio, è il pellegrinaggio più gradito.

Un cristiano è un uomo liberato.


Il pazzo è felice perché non si rende conto del male nel mondo; l'intellettuale non riesce ad essere felice perché vede il male nel mondo; il cristiano è felice perché vedendo il male si rende conto da cosa Gesù l'ha liberato.

domenica 30 settembre 2012

il sentimentalismo non è roba da cristiani


 Il sentimentalismo è cancro che corrode la fede. 

Sentimentalismo vuol dire giudicare una cosa in base alle emozioni che ci suscita. Molti sono sentimentalisti senza saperlo. Per esempio ci sono quelli che valutano positivamente un'esperienza religiosa se provoca loro delle emozioni piacevoli o, al contrario, respingono un'altra esperienza perchè invece li lascia freddi. Così facendo, per esempio, è evidente che qualsiasi attività di tipo razionale e logico viene respinta o vista con sospetto, perchè prevalentemente priva di sentimenti. 

Questo è un problema serio, perchè il criterio del bene  e del male è riposto non più nell'adesione alla verità o nel suo rifiuto, ma nella capacità di suscitare una risonanza nella dimensione emozionale umana.

Siamo stati allevati molto bene al sentimentalismo, sopratutto dai pubblicitari. Infatti, il messagio dei mass media è improntato essenzialmente su aspetti emotivi e viscerali piuttosto che su considerazioni razionali. Per esempio, un cellulare non è presentato nelle sue qualità oggettive, ma nella capacità di farci sentire moderni, "smart", aggiornati, giovani... tutta una serie di risonanze che riguardano il "sentirsi" qualcosa. Ovviamente qualcosa di positivo.

No grazie, sono cattolico
Nel campo della fede sta succedendo lo stesso. Si va disperatamente alla ricerca di emozioni e sentimenti, piuttosto che di verità e di bene. Ecco perchè imperversano gruppi e gruppetti caratterizzati da aspetti superficiali, cutanei, che fanno il solletico al cuore attraverso una ritualità esteriore solo emozionale. Diversi preti celebrano la Messa proprio cercando di solleticare questi comportamenti sbagliati invece di educare alla sobrietà liturgica.
Ricordiamoci che nel Vangelo non c'è diritto di cittadidanza per il sentimentalismo. Gesù qualche volta si emoziona, per esempio di fronte alla tomba dell'amico Lazaro. Ma il sentimento di Gesà è il traboccare di un amore virile, efficace, controcorrente, eroico e sanguinante, che mette in pratica con le azioni concrete a favore di tutti, in modo particolare dei peccatori.

E' terribile e profondamente antireligioso vedere cattolici che riempiono il web di immagini colorate, piene di fiorellini, di farfalline, di frasette sdolcinate, di arcobaleni e angioletti azzurrini e zuccherosi. Tutto questo cosa c'entra col cattolicesimo? Questa roba potrebbe star bene su poster  nelle palestre di yoga, nelle sale di meditazione (del nulla) buddiste, sulla copertina di libercoli new age. Ma cosa c'entra col cristianesimo? Spazzatura sdolcinata da rottamare insieme ai residui di lavorazione di qualche pasticceria di serie B.  

Il cristianesimo conosce la gioia, anzi solo il cristianesimo può dare la vera gioia, ma la gioia vera non si trasmette con le immaginette di quattro angioletti sulle nuvolette rosa. La gioia vera è il frutto di un'adesione profonda alla Verità che  è Cristo stesso, adesione vissuta nella buona e nella cattiva sorte, quando l'anima canta e quando anche un "Padre Nostro" pesa e costa dolore.

 
No grazie, sono cattolico
No grazie, sono cattolico




Il pazzo è felice perchè non si rende conto del male nel mondo; l'intellettuale non riesce ad essere felice perchè vede il male nel mondo; il cristiano è felice perchè vedendo il male si rende conto da cosa Gesù l'ha liberato.

mercoledì 19 settembre 2012

La stupidità che Dio vuole

Gli arabi protestano, urlano e incendiano perchè qualcuno offende la loro religione. Gli ebrei saltano e contrattaccano ogni volta che sono criticati da qualcuno. Solo i cristiani placidamente sopportano e non reagiscono. Questo significa che i cristiani sono dei vigliacchi? Sarebbe ingiusto e contrario alla verià. I martiri cristiani hanno innaffiato il mondo con il loro sangue. Molti hanno dato la vita volontariamente per salvare altre vite. I gesti di eroismo non si contano. 
Forse allora sono stupidi. Forse sì, ma di quella stupidità che  Dio ama. La stupidità secondo le umane categorie di furbizia e sopraffazione. La stupidità rispetto alla scaltrezza nel fregare gli altri ricorrendo ad ogni arma. La stupidità insegnata da Cristo quando chiese di amare i nemici e i persecutori. Ma sono in buona compagnia perchè Cristo ha dato l'esempio per primo. Lui, ebreo, ha rinunciato alla legge dell'occhio per occhio e dente per dente, inaugurando la legge della Croce. Dio non ha bisogno dei giornali cattolici per difendersi, nè dei comizi in piazza per farsi giustizia. Se Dio volesse potrebbe sterminare tutti i suoi nemici in un attimo solo. Ma non lo vuol fare. 
Noi cattolici non siamo il braccio armato, ma le mani disarmate di Dio. Braccia utili per portare la croce, spesso imposta da tribunali iniqui e da giudici parziali. Un giorno la Giustizia farà il suo corso, e il Signore, che legge nelle coscienze opererà secono verità. Fino  quel giorno i cattolici devono essere pazienti testimoni della Misericordia di Dio che cerca di salvare tutti. Pronti a dare gioiosa e convinta ragione della loro speranza, ma sapendo che da molti avranno in cambio solo derisione e rifiuto.


Il pazzo è felice perchè non si rende conto del male nel mondo; l'intellettuale non riesce ad essere felice perchè vede il male nel mondo; il cristiano è felice perchè vedendo il male si rende conto da cosa Gesù l'ha liberato.

venerdì 14 settembre 2012

Una Croce che ancora sanguina

Oggi è la festa dell'esaltazione della Croce.
Mentre in occidente, gli "intellettuali" fanno a gara per eliminare la Croce dai luoghi pubblici, e gli "artisti" fanno a gara per parodiare la Croce per avere un pò di pubblicità a buon mercato, il medioriente e l'Africa esplodono di odio. La rabbia dell'intolleranza e del fanatismo si scatena contro le residenze, le ambasciate e i simboli del nostro Occidente. E le croci rimosse dagli europei che hanno perso la fede, vengono rialzate realmente da arabi la cui fede gli comanda di uccidere gli infedeli.
In tutto questo esplodere di odio il Papa, rappresentante di Cristo in terra, si avvia verso il Libano continuando senza sosta ad annunciare il messaggio di salvezza di Cristo.
Tutto ciò che divide viene da Satana, tutto ciò che unisce e rappacifica viene dallo Spirito Santo. E, sulla Croce Gesù ha esalato il suo Spirito.
Profanando la Croce gli uomini ereditano divisione e odio, riscoprendo la Croce, si ritrovano figli dell'Unico Padre. 

"Ti adoriamo Croce Santa che portasti il Redentore"
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domenica 9 settembre 2012

Segni, gesti e gestacci

La chiesa dei segni
Va molto di moda negli ambienti cristiani l'uso dei "segni", dei "gesti". Soprattutto nelle catechesi giovanili, nei corsi di preparazione ai sacramenti, nei campi scuola, c'è sempre qualcuno, spesso un catechista o una suora, che propone di utilizzarli. E che che cosa sarebbero questi segni e gesti? Azioni, piccoli oggetti, un sasso, un cartellone, della sabbia colorata, un pane, una candelina, un abbraccio...  Qualsiasi cosa l'umana fantasia sia in grado di partorire per rappresentare qualsiasi cosa l'umana fantasia ami provare. Il segno fa parte dello strumentario indispensabile della religione senza contenuto, ridotta a sola scatola emozionale esterna, fatta di sentimenti, lacrime, sorrisi, battimani, e priva dell'essenziale, cioè  del culto divino.


Nella Chiesa i segni ci sono, si chiamano Sacramenti, ma sono segni efficaci della Grazia, cioè azioni rituali che rendono visibile un contenuto salvifico reale, non emozionale o sensibilmente desiderabile. Cioè il Sacramento non è uno sterile tentativo di lavaggio del cervello, ma un sicuro lavaggio dell'anima. Se al Sacramento si sotituisce, invece, il gesto, si umilia la Grazia per un risultato puramente emotivo e perciò transitorio e superficiale.
La Chiesa dei Sacramenti
Dice: "Ma spesso è difficile avvicinare i giovani e  i bambini ai sacramenti, mentre si possono attrarre con i gesti". Naturalmente, se i sacramenti fossero solo gesti tra i gesti e l'obiettivo fosse attrarre i giovani ed amozionarli. Ma i Sacramenti sono i luoghi dello Spirito Santo, in cui Egli opera con pienezza e trasforma il peccatore in santo. E l'obiettivo della pastorale è convertire e fare cristiani. Corteggiare le persone con i gesti e i segni vuol dire pretendere di fare un'educazione alimentare a dei bambini inappetenti  utilizzando caramelle e cioccolatini. I bambini vi saranno grati, fichè non capiranno - quando ormai è tardi - che avete fatto il loro male.

martedì 4 settembre 2012

Se siamo qui

Il Signore è mio pastore, non manco di nulla
Se siamo qui è perchè abbiamo un Padre. Un Padre che ci ha desiderati, voluti, creati e salvati. E proposti per un destino di felicità eterna.  Ma noi camminiamo a testa bassa, sotto il fardello di una vita confusa, in cui abbiamo dimenticato l'inizio e la fine, e perso ogni ordine. Così non ci accorgiamo dell'Amore che ci guarda.  Siamo affamati di essenziale e ci nutriamo di superfluo.
Se siamo qui è perchè ci è donato del tempo da usare bene. Ma non è molto il tempo, è quanto basta. Organizziamolo come si deve: la prima parte in preghiera meditata, la seconda parte in preghiera lavorata, e la terza parte in  preghiera riposata.

martedì 14 agosto 2012

Lode a Maria


Da Maria a Gesù, da Gesù al Padre.

La perfetta ubbidiente. Assunta al Cielo.
Lode a Maria, stella del mattino, Madre del Vero Pane.

mercoledì 1 agosto 2012

L'incomprensibile pensiero

Dio l'inconoscibile si è rivelato a noi tramite suo Figlio Gesù, lo abbiamo visto e ne abbiamo sentito la Parola. 
Ma questo non significa capirne i pensieri più reconditi e le ragioni del suo agire. Anzi, la nostra esperienza ci dimostra proprio che spesso noi siamo su un piano di prospettiva radicalmente diverso da quello di Dio. 
Molte scelte del Signore ci sembrano folli e assurde, a cominciare da quella dell'Incarnazione e della Croce. Ma tutta la vita di Gesù e della Chiesa sono costellate di assurdità secondo la logica umana. Pensiamo solo alla compagnia apostolica, costituita in modo - secondo noi - irragionevole: ladri, esattori delle tasse, pescatori duri di comprendonio... E poi la sua stessa nascita, scandalosa secondo i canoni sociali, la sua frequentazione con persone considerate impure e immonde per i ligi ebrei, l'elogio del perdono  (contrario alla legge della vendetta che avevano i suoi correligionari, sempre in cerca di qualcuno da giudicare), la morte ignomignosa per mano dei romani, l'oltraggio della sepoltura per chi si presentava come il Messia, ecc. ecc.
Ma anche la vita della Chiesa è costellata di follie. Da una parte crediamo che la Chiesa sia stata fondata da Dio e dall'altra ne scopriamo le fragilità, le contraddizioni, le miserie, i tradimenti. Ieri come oggi i Giuda non mancano. E ieri come oggi Gesù gli ripete; "Amico, con un bacio mi tradisci?". Eppure ieri come oggi Gesù non li annienta, cosa che volentieri vorremmo fare noi, ma aspetta un possibile ravvedimento o li lascia alle conseguenze delle loro azioni. E nonostante tutto la barca di Pietro va avanti nella sua opera di testimonianza e di evengelizzazione, custode della Verità, nonostante la sua indegnità. 
"Le mie vie non sono le vostre vie", si è proprio vero. Noi verso Dio ci comportiamo come gli italiani verso il calcio: "Se fossi l'allenatore farei giocare questo e non quello...", "Se io fossi Papa quel parroco lo metterei sul rogo, quel vescovo lo manderei a fare il chierichetto in campagna...". Già, ma per fortuna io non sono Papa. Probabilmente sono troppo santo per esserlo e Dio ne ha trovato uno peggiore di me per far risplendere ancor più che è Lui a guidare la Storia e le storie.

martedì 31 luglio 2012

La Guerra Santa

Lo spirito combattivo lo abbiamo ormai lasciato ai tornei di calcio e alle olimpiadi. Nemmeno più alle guerre, perchè le guerre ormai sono questioni di ingegneri, economisti e contractors, in pratica killer a pagamento, un tanto a chilo.
Eppure c'è un ambito dove la guerra assume un valore di nobiltà, dove si è chiamati a battaglie aspre e cruente. Un ambito in cui il valore di un uomo risplende nella capacità di sopportare l'urto del nemico e nella prontezza di ribattere colpo su colpo per conquistare la vittoria.
Lo scenario dove si combattono queste battaglie è invisibile, i rumori dello scontro non vengono colti nemmeno a pochi centimetri di distanza, i caduti si aggirano liberamente tra noi. Eppure è lo scenario più terribile e crudele, dove il campo dello scontro è il cuore e il tempo dello scontro è la vita intera.
E' la guerra dello spirito, combattuta contro le potenze delle tenebre e il richiamo alla ribellione.
Il cristiamo in questa guerra è già vincitore. Perchè Cristo ha vinto per lui. Ma non gli vengono risparmiate le singole battaglie, in ognuna delle quali deve confermare la propria adesione alla vitoria di Cristo agendo come Gesù chiede.
Il cristiano è il guerriero per eccellenza. Non riposa mai perchè in ogni tempo è sottoposto all'attacco di chi vorrebbe fargli tradire le sue promesse battesimali. Il cristiano è guerriero per eccellenza perchè in ogni istante deve far vincere nel suo cuore la grazia e morire il peccato. Ogni cristiano è querriero per eccellenza perchè non combatte contro nemici esterni in carne e ossa, ma contro il nemico più pericoloso, il proprio egoismo.
Il vero Crociato
La battaglia spirituale è la condizione perenne del cristiano, e si vince utilizzando alcune armi di comprovata efficacia: 1. La fuga, da ciò che ci può indurre al male; 2. La preghiera, incessante e fiduciosa; 3. Dialogo aperto e sincero con un accompagnatore spirituale di comprovata fede e umiltà; 4. La frequenza regolare ai sacramenti, e in modo particolare alla confessione; 5. Non dare ascolto a chiunque dica di vedere la Madonna o di parlare con Gesù o di avere carismi di guarigione o altri effetti speciali.
Ma sopratutto 6. La battaglia la vinciamo vivendo con la Chiesa, nella Chiesa e attraverso la Chiesa, come ha fatto Padre Pio, la cui battaglia più dolorosa è stata proprio l'ubbidienza sanguinante, come quella di Gesù sotto la croce.

martedì 24 luglio 2012

L'unica strada è l'amore

Se l'amore è la natura di Dio, amando diventiamo Dio.
Noi vogliamo evolverci continuamente, crescere, perfezionarci, uscire dalla nostra condizione di uomini limitati per raggiungere uno stato di perfezione, di superamento dei nostri confini, insomma vogliamo essere Dio. Satana ha usato questa nostra ambizione quando ha tentato i progenitori dicendo: "Voi sarete come Dio". Ma la strada di Satana ha riportato l'umanità nel fango. Eppure noi siamo chiamati davvero ad essere come Dio, ad essere figli di Dio, e quindi a condividere la sua stessa natura. Ma tutto questo è possibile solo se accettiamo la legge dell'amore, che si oppone a quella del peccato. Il peccato è fondato sull'egoismo e sulla disubbidienza, l'amore è fondato sull'apertura di noi stessi alla volontà di Dio e ai bisogni del prossimo. Il peccato ci impedisce di crescere e ci fa regredire a livelli animaleschi e sub/umani, l'amore ci unisce sempre più strettamente a Dio fino a farlo vivere pienamente dentro di noi.

venerdì 6 luglio 2012

Una bellissima riflessione sull'omosessualità e crisi...

..., che condividiamo pienamente, tratta dal sito PapalePapale:


Pederasti che “giocano” coi bambini. E crisi economica come castigo divino per Sodoma Vi scandalizzate? Non è colpa mia: la realtà va guardata in faccia ma anche di... dietro Hollande ha trovato la sua priorità politica: entro 3 mesi saranno possibili “matrimoni” e adozioni omosessuali in Francia. Era certamente quello di cui i francesi avevano più urgente bisogno. Ora i problemi della Francia sono risolti si può dire. Sarà società perfetta, grazie a un manipolo di anormali. Dice: il 63% dell’elettorato è d’accordo. Vorrei tanto capire chi è che intervistano, chi è che intervista e come, con quali domande capziose. Quello che mi fa ridere sono tre cose: 1 I pederasti vivono nel riflesso di se stessi e godono della loro… terrificante vita edonistica, alla ricerca del solo piacere, del fatuo (loro, infatti, è tale industria), della “spensieratezza e divertimento”, del sesso promiscuo, libero, sfrenato e totalizzante, in un festaiolismo permanente; fallocentrica la loro visione del mondo. Quanti di questi infelici veramente vogliono adottare… e vorranno farlo sul serio quando si renderanno conto di cosa è e a quante rinunce porta “possedere” – per loro è uno status symbol come un altro, un oggetto di lusso e di moda da aggiungere all’arredamento – un figlio, per giunta manco loro? Quanti staranno al gioco quando si renderanno conto – loro, così ignari della vita vera, di cosa è una famiglia e che mai ne avranno una, rinnegatori anche delle loro originarie, destinati come sono a passare dalle orge alla solitudine – quando si renderanno conto, dicevo, di quanto “costa” questo “soprammobile” di lusso, all’ultima moda: un “figlio”? Ossia un poveraccio nato disgraziato e finito per sua sventura nelle grinfie di questi cinici e crudeli di egual sesso, collezionisti di vite umane per far dispetto a Dio. 2 Ci sarà da ridere quando introdurranno il “divorzio” fra pederasti “sposati”: cambiano “marita” ogni 12 mesi in media. 3 Ma ancora di più mi fa scompisciare un dato: fra poco, di questo passo, in Europa, non ci sarà più nessuno da adottare. Pederasti in crescita esponenziale, famiglie vere scarse, di conseguenza figli vicino alla zero. Pederasti sempre di più, bambini sempre di meno. Del resto, politica, scuola e tv, stanno facendo di tutto per fare di ragazzi normali – a suon di ideologia in tutte le forme e le salse, a cominciare dai libri scolastici – degli anormali. Raccontava un amico su fb, giovanissimo ma già sposato, Matteo: “Puoi ben dire che è un gran casino…ho visto che in certi asili girano dei libri con gli animali. Roba normale per bambini dice mia moglie. Solo che se li apri vedi due pinguini (maschi) con il pinguino figlio, due elefantesse con due elefantini figli. Per arrivare alle galline (sempre dello stesso sesso) che hanno come figlio un coccodrillo. Non si può stare tranquilli neanche all’asilo. Fra poco dovrò fare la scelta per mio figlio, porrò due domande a chi dirige l’asilo: ci sono pinguini gay? fate lo spettacolo di Natale con Gesù Bambino o con Cappuccetto Rosso?” Dove abbonda, dunque, l’ideologia omosessualista e di genere – che è cultura intrinsecamente di morte, di rinuncia alla vita, di rifiuto e spegnimento della scintilla vitale nell’essere umano, di cupio dissolvi – cominciano ad aumentare a ritmo vertiginoso i pederasti, questa setta di untori; e al contempo diminuiscono le persone normali, le coppie, i matrimoni, il desiderio di moltiplicare la vita, diminuiscono i figli.
Morte e vecchiezza incombono perciò con un ombra sinistra sull’agonizzante decrepito Occidente europeo, reso smemorato dall’alzheimer storico, dalla schizofrenia che lo scinde da se stesso, dalla sclerosi senile, etica e morale; e che sta celebrando in finale, nel mondo alla rovescia, la sua crudele eutanasia, che sopraggiunge dopo l’autoevirazione. “Questa Europa che non si vuole più bene, che odia se stessa, che si autoperseguita”, disse lucidamente il cardinale Ratzinger a Marcello Pera. Che sia meglio farsi governare dai banchieri che dai politici? Voi immaginate Monti che se ne esce con ‘sta cosa del “matrimonio e adozioni omosessuali” come il politico socialista Hollande? L’ultima ideologia: quella di genere, omosessualista. L’ultima moda: “matrimonio” e adozioni per i pederasti. Che pensarne? Ma niente, adesso è il balocco di moda che i bambini cattivi a cui piace il pisellino pretendono da papà Stato. Un capriccio prepotente e irrazionale. Uno sfregio livoroso a quelle famiglie vere e benedette da Dio, quali mai ne avranno loro e tanto meno lo saranno. Appena si renderanno tutti conto che è una vuota porcheria senza senso… e di cosa sono e che vita (altro che famiglia!) conducono e vogliono continuare a condurre i pederasti… con cambio di partner a ogni capodanno, faranno la fine dei registri delle unioni di fatto: annunciati fra grande clamore come “grande conquista civile invocata dai tempi e dal mondo”… ma che finita la sbornia ideologica, appagato il capriccio, sono rimasti vuoti e senza iscritti. Diamogli il giocattolo, facciamoli giocare coi “bambolotti” questi pederasti che a loro tempo già giocarono con le bambole: saranno loro stessi a stancarsi presto, come tutto i bambini capricciosi e dispettosi. Che ottenuto il giocattolo, ci giocano un po’, poi lo stufano, lo scassano e lo abbandonano in un angolo. Ritorneranno, tempo 5 anni, a pretendere solo fallo, il loro stato naturale: quel culto ossessivo-compulsivo e famelico di genitali maschili che nella loro infelice vita move il sole e l’altre stelle. E allora vedrete: nascerà il femminismo pederastico con tanto di sloga liberatori: “basta col frocio angelo del focolare”, “basta con la gabbia reazionaria della famiglia”, “basta con le catene cattoliche della maternità” “lasciateci scopare in santa pace e tenetevi i vostri bambini”, “tremate tremate le froce son tornate… single” “i vostri diritti da eterosessuali ci rinchiudono nella sfera domestica e ci precludono la politica, il lavoro, la sfera pubblica”, “riprendetevi i vostri bambini, anche dei genitori gay hanno diritto a divertirsi senza bambocci fra i piedi” e bla bla bla. So’ pederasti, so’ fatti così, inseguono le mode, tutte le mode e di tutte si stancano. Pure della modo del bambino-sopramobile. Sono un rimedio al vuoto e alla solitudine di una vita che è naturaliter satura, persino in ogni suo simbolo, di morte e di desolazione, di istinto di annullamento e autodistruzione. Scrive Luca Dombrè, nostro redattore a proposito della scelta di Hollande: “E’ soprattutto da questa stupefacente solerzia con cui si attivano progetti di legge ed iniziative governative di ogni tipo a favore di una minoranza piccolissima che si evince come l’omofobia in quanto totem ideologico sia una balla propagandistica di proporzioni enormi. Con tutti i guai in cui affonda l’Europa e non solo la Francia, guarda un po’ a neanche un mese dall’elezione di Hollande, uno dei provvedimenti più urgenti da attuare per il destino della nazione è il sedicente matrimonio omosessuale…” Essì, cari miei. Il demonio si sta precipitando con una alacrità spaventosa: che sia il segno che abbia intuito che i tempi stanno finendo e ha poco tempo a disposizione per il pervertimento generale, seguito all’apostasia generale e finale, dei quali parlano tante profezie? Tra le altre cose, dopo i fatti di Francia, sentivo al tg che la prossima nazione che approverà “matrimoni” e adozioni per i pederasti sarà il Portogallo. E allora mi sono chiesto: ma la Madonna di Fatima non aveva promesso che il “Portogallo conserverà la fede”? Perché dunque la Vergine non si dà una mossa? Poi qualcuno mi ha fatto sapere delle cose interessanti che ignoravo, e infatti mi dice Roberto di Perugia: “A dire il vero, vennero approvati già alcuni anni fa (peraltro, se ben ricordo, con una maggioranza risicatissima), tuttavia ciò fu fatto proprio all’inizio di questa crisi che si è rivelata disastrosa per il Portogallo (mi ci sono recato per Pasqua, e ho visto tanta povertà), non so quindi con quanto favore potrebbe essere accolto questo ulteriore passo…”. Poi aggiunge una cosa sulla Spagna stavolta: “Intendo dire, Antonio, che i matrimoni gay vennero approvati in Spagna in pieno boom economico (poi rivelatosi farlocco), non so, quindi, come potrebbe essere approvata dall’elettorato questa mossa in un Portogallo o in una Francia dai numerosi problemi economici e sociali… Come hanno imparato gli Spagnoli, e come, ma spero di no, impareranno i Francesi, con i matrimoni gay non si mangia né si lavora…”. Interviene Francesco di Bari, che chiosa: “Tranquilli, farà la fine di Zapatero, quando i francesi si troveranno con l’economia allo sfascio, e non sapranno cosa farsene delle nozze gaie”. Ecco, è questo il punto che mi faceva riflettere. Essì, credo proprio che Dio, quando si cominciano nella storia umana a superare certi limiti, suona la campanella: per ricordare a tutti chi è che comanda, chi è il padrone della vita e della morte, l’autore delle leggi di natura, dell’uomo stesso. È il castigo divino: che non si manifesta solo con terremoti e catastrofi naturali. Ma anche con la distruzione dell’idolo, del vitello d’oro che il mondo con arroganza ha innalzato verso il cielo a sfidare Dio stesso. In questo caso Dio sta velocemente distruggendo quell’arrogante idolo europeo sul quale ogni cosa è stata rovesciata e sacrificata, in nome del quale ciò che era sotto è finito sopra e ciò che era sopra è finito sotto, in omaggio del quale è stato inaugurato il mondo alla rovescia: quell’idolo è l’economia, il monetarismo, l’opulenza, il benessere che ha reso sazia e indifferente l’Europa. E che come gli idoli di Sodoma e Gomorra sarà distrutto. Nella Bibbia sta scritto: “E poiché aumentando la ricchezza e la potenza di Tiro, è anche aumentata la sua superbia e arroganza, ecco che Dio getta la città in fondo agli abissi”. C’è anche un passo inquietante nello stesso Libro, dove si dice che negli ultimi tempi ( ma in qualsiasi tempo così è stato, vedi al capolinea del mondo ellenico e di quello romano) Dio punisce i popoli sacrileghi mettendo sulla loro testa dei “capi effeminati”, degli invertiti, e poi tutti insieme li precipita nella rovina. Ancora nella Bibbia è scritto: “E poiché avete seminato vento, ecco, adesso raccoglierete tempesta”. Cosa è stato (ripetiamolo) della Spagna perversa di Zapatero? E’ scomparso Zapatero, i suoi avversari hanno prevalso, si dissolve nel nulla il suo magistero rovesciato, si chiudono le baracche alla fiera delle vanità, la miseria dilaga: son rimasti con quattro pederasti “sposati” e prossimi al “divorzio” in mano, a leccarsi le ferite, già intenzionati a porre fine anche a questa pagliacciata circense. Il deserto. La crisi economica che sommergerà, come sta sommergendo uno stato dopo l’altro, tutta l’Europa infedele e blasfema, sazia e arrogante, ebbra della sua vanità e demolitrice di se stessa, evirata ed effeminata, è, a mio avviso, l’incipiente castigo divino. Dopodiché, precipitati tutti giù, ci sarà di nuovo spazio per la riflessione, facendo silenzio sull’Essenziale. Ho qui davanti un libro di Chateaubriand, dove il gran convertito riflette su questa anomalia moderna nella quale al progresso tecnico non segue di pari passo un progresso morale, e anzi vi è un regresso. E allora il grande cattolico scrive: “Le catastrofi terribili non hanno mai mancato di succedere alla corruzione dei costumi. Dio ha forse combinato l’ordine fisico e morale dell’universo in modo che uno sconvolgimento di quest’ultimo comportasse necessariamente dei cambiamenti nell’altro”. La crisi economica come punizione divina a seguito della restaurata Sodoma e Gomorra, che si erge laddove sorgevano le grandi cattedrali della cattolicità? A sentire Chateaubriand, non è proprio Dio che punisce: è l’uomo che sfila una pietra angolare nell’edificio perfetto che Dio ha costruito intorno a lui. Se gli crolla tutto addosso, è davvero “colpa” di Dio?

mercoledì 4 luglio 2012

Animali e cristiani, istruzioni per l'uso

Gli animali sono stati creati da Dio, belli e utili, insieme a tante altre cose belle e utili che ci sono in natura.
Ma l'uomo è un'altra cosa.
Gli animali hanno un valore, ma non sono un valore in loro stessi. 
L'uomo è un'altra cosa.
Gli animali vanno rispettati perchè essere cattivi e crudeli contro ciò che Dio ha creato è sempre un male, ma il rispetto per l'uomo è un'altra cosa.
Gli animali vanno mangiati, e gustati, con gioia, perchè Dio ci ha dato le papille gustative per apprezzare una buona bistecca, il peccato consiste nel cucinarli male e nel non condividerli.

Dio è contento se i suoi figli sono contenti
Gesù non era vegetariano, non ha mai insegnato ad essere vegetariani. Anzi ha preso a simbolo per se stesso un animale da mangiare, l'agnello.
Avere un animale, tenerlo bene e curarlo è una cosa buona. Farne un idolo, magari diprezzando gli esseri umani, è male.

La persona ha un'anima immortale, la persona è un valore per se stessa, la persona è stata resa figlia di Dio. La persona, anche l'ultima e la più disprezzata, è costata comunque il Sangue del Figlio di Dio. 
Gli animali sono un'altra cosa.

venerdì 22 giugno 2012

Lo scoraggiamento è un peccato?

Lasciamo ai confessori il problema, ma certamente deprimersi è una sciocchezza. Perchè sebbene oggi tutto sembra contribuire allo scoraggiamento, abbiamo un Padre. 
Un cristiano non può scoraggiarsi, davanti a niente e nessuno, anzi. Più il buio cresce e sembra che il potere del male sia sconfinato e possa distruggere ogni speranza, più la luce della notte di Pasqua si rafforza e squarcia le tenebre.
Gesù lo ha detto: "Non abbiate paura", e lo ha ribadito: "Perchè temete, gente di poca fede?".
Luce del mondo
Gesù ha vinto il mondo, una volta e per sempre. Egli ci ha preparato un posto. Niente e nessuno potrà separarci dall'Amore di Dio, solo il peccato, e il peccato è una nostra libera scelta.
E' indubitabile che siamo mesi alla prova, da mille tentazioni diverse. Ma di fronte a tutto siamo già vincitori in Cristo. 
Prendiamo esempio da Maria, che nelle terribili ore in cui Gesù sembrava sconfitto, nel buio del sepolcro, e nella sfrontatezza del Sinedrio, vegliava in preghiera, meditando la Parola di Dio e custodendo nel suo cuore l'indomabile speranza nella potenza del Padre.

venerdì 8 giugno 2012

Piccole cose

"Accumulate tesori in cielo", è l'invito di Gesù. In cielo, dove i ladri non arrivano a depredarci e dove la tignola non consuma. In cielo, aggiungeremmo noi, dove i terremoti non distruggono in un attimo il lavoro di una vita.
Ma quali sono questi tesori da accumulare? Certo non i tesori materiali, (che lasceremo sulla terra per far litigare i nostri eredi), ma quelli spirituali. E i tesori spirituali  da depositare nella banca del cielo, per fortuna molto più onesta e trasparente di quelle terrene, sono le opere buone, le piccole opere buone di tutti i giorni, sconosciute agli uomini ma registrate dalla contabilità di Dio.
Dio ama i piccoli e gli umili, e apprezza le opere piccole di tutti i giorni. Gesù stesso promette ricompensa per chi offrirà un bicchiere a chi è suo e a chiunque avrà agito con carità vedendo Cristo presente in ogni uomo. Accumulare tesori sulla terra è possibile solo ai ricchi e ai potenti del mondo, ma accumularli in cielo è alla portata di chiunque. Basta vivere la propria giornata cercando di fare piccoli atti di misericordia, di pazienza, di amore, suggeriti di volta in volta dalle circostanze.
L'esempio più alto di questo stile di fede vissuta nella quotidianità silenziosa è Maria Santissima. La Madre di Gesù ci accompagna e ci spinge ad un continuo esame di coscienza e ad un rinnovamento continuo per vincere i nostri egoismi e concretizzare nella vita pratica la fede battesimale. Ogni giorno un piccolo gesto  offerto attraverso le mani purissime di Maria, e quando ci presenteremo davanti a Dio scopriremo che tesoro di grazia la nostra mamma ha realizzato con i nostri gesti d'amore.

lunedì 28 maggio 2012

Cosa chiediamo ad un sacerdote?



Il Santo Curato d'Ars
Che celebri bene la Santa Messa, credendo nella presenza reale di Gesù nell'Eucarestia; che amministri i sacramenti, che trasmetta l'insegnamento di Gesù senza interpretazioni personali, ma nella fedeltà al Vangelo e al Magistero della Chiesa. 
Chiediamo inoltre, che il suo tempo non lo passi al computer o al centro d'ascolto, ma davanti al Tabernacolo, in adorazione, intercedendo per noi e per la Chiesa.
E siccome siamo incontentabili, chiediamo anche che sia uomo, che parli chiaro, che non ceda a compromessi, che viva nella luce della verità.
Ce ne vorrebbero di più di sacerdoti e vescovi così. Per questo, putroppo, alcune volte siamo sottoposti a spettacoli di corruzione e di arrivismo. Il povero Papa, il nostro amato Benedetto XVI è assediato. Lui è tranquillo, perchè giustamente ricorda che la Chiesa non è sua, e di Dio, e Dio ci penserà, ma povero chi si macchia di scandalo. Preghiamo per i sacerdoti, tutti, tutti i giorni, in modo particolare per quelli che hanno tradito la loro vocazione, per quelli che stanno precipitando verso la dannazione eterna, per coloro che insegnano cose diverse dalla verità. Preghiamo il Padre perchè mandi santi sacerdoti per la sua Chiesa, ma meritiamoci questi doni con la nostra fedeltà.

sabato 19 maggio 2012

Aspettando Pentecoste

Chi è lo Spirito Santo? E' la terza Persona della Trinità. E' Colui che ha riempito di sè la Vergine Maria rendendola madre di Gesù. E' il Consolatore, che è sceso a Pentecoste sugli apostoli e la Madonna, e ha infiammato  d'amore la Chiesa nascente spingendola a predicare il Vangelo. E' Colui che nella preghiera guida i movimenti del nostro cuore e ci ispira i sentimenti dello stesso Cuore di Gesù. E' il Maestro che rende viva la Parola di Dio e ce ne fa gustare la realtà nella nostra vita quotidiana.
Insomma, lo Spirito Santo ci prende nudi e selvatici e ci modella pian piano per uniformarci sempre più a Cristo, guidandoci in ogni momento per trasformarci, noi che eravamo nel peccato e nell'oscurità,  in figli di Dio.
Vieni Spirito Santo, apri il nostro cuore alla Verità e guidaci nella Tua luce.
Amen.

Vieni, o Spirito creatore, visita le nostre menti, riempi della tua grazia i cuori che hai creato. O dolce consolatore, dono del Padre altissimo, acqua viva, fuoco, amore, santo crisma dell'anima. Dito della mano di Dio, promesso dal Salvatore, irradia i tuoi sette doni, suscita in noi la parola. Sii luce all'intelletto, fiamma ardente nel cuore, sana le nostre ferite col balsamo del tuo amore. Difendici dal nemico, reca in dono la pace, la tua guida invincibile ci preservi dal male. Luce d'eterna sapienza, svelaci il grande mistero di Dio Padre e del Figlio uniti in un solo Amore. Sia la gloria a Dio Padre al Figlio che è risorto e allo Spirito consolatore nei secoli senza fine. Amen.

martedì 8 maggio 2012

Chi ci ama ci libera

Dice Gesù: "La Verità vi farà liberi".
Il che vuol dire due cose: la prima, che la libertà è una buona cosa e che è un obiettivo da raggiungere. La seconda è che la strada per essere liberi è la verità. Ma, "Cos'è la verità?" si domandava Ponzio Pilato, interrogando Gesù. Sant'Agostino, per far capire come la risposta stesse nella domanda stessa, si servì dell'anagramma del passo del Vangelo di Giovanni: QUID EST VERITAS? (=Che cos'è la verità?), trasformandolo in:  EST VIR QUI ADEST! (= E' Colui che ti sta innanzi!). 


E' Gesù stesso che afferma di sè: "Io sono la Via, la Verità e la Vita".  Non ci sono dubbi. La Verità che rende liberi è lo stesso Figlio di Dio che è morto per spezzare le catene del peccato che ci imprigionavano.  Cristo è la Verità, perchè in Lui non c'è menzogna nè peccato. Cristo è la luce che illumina le tenebre, ci racconta la verità sull'uomo, sulla storia e sul suo destino eterno.
La libertà  non deriva nè dall'azione politica, nè dallo sforzo umano di svincolarsi dai suoi condizionamenti. La libertà non  può essere un'ideologia, nè il frutto di una guerra di liberazione. La libertà è la vittoria sul male - cosmico e personale - che imprigiona il cuore dell'uomo, e questa vittoria la conseguiamo solo attraverso la partecipazione al sacrificio del Figlio, nel dono del suo Sangue sparso sulla Croce. Ecco perchè solo in Cristo, mediante Cristo e in nient'altro che in Cristo possiamo aspirare alla libertà.

Il fatto che un cristiano sia chiamato ad essere libero, nella Verità che è Gesù stesso, ci offre un importante criterio di discernimento: tutto ciò che viene da Dio rende l'uono più libero, capace di scegliere in maniera responsabile e personale.

Bisogna riconoscere, purtroppo, che nella Chiesa attuale ci sono numerose realtà di aggregazione nelle quali gli aderenti sono trattati con altri criteri. In modo particolare si notano appartenenti a gruppi che sono completamente dipendenti dal loro fondatore. Fondatore idolatrato, venerato, ciecamente ubbidito, pur e soprattutto, senza che ci sia alcun voto di ubbidienza. O aderenti ad alcuni movimenti, totalmente succubi dei loro catechisti o capogruppo, abituati a battere le mani a comando e a rendere conto al catechista di ogni respiro, pensiero o intenzione, molto più a lui che al sacerdote in confessione. Ci sono fedeli che hanno scoperto o riscoperto la loro fede presso qualche luogo di presunte apparizioni, e che hanno bisogno di ritornare lì una o più volte l'anno per ricaricarsi e ritrovare l'entusiasmo, perchè la pratica abituale non li sostiene, ecc. ecc. Questi sono tutti esempi di cristiani non piccoli e ubbidienti, (grande virtù è essere piccoli e ubbidienti di fronte a Dio e alla Chiesa), ma insicuri, immaturi, incerti, deboli psicologicamente ancor prima che spiritualmente, con una coscienza estranea, con una vita di preghiera probabilmente superficiale. Questo non va bene.  Anche molti sacerdoti senza rendersene conto, come d'altronde molti genitori, educano facendo permanere chi è loro affidato in uno stato di soggezione e immaturità, rendendolo dipendente dalla figura di riferimento, alla quale si delega tutta la propria vita e le proprie scelte.  Ma Dio non ci vuole così. Dio respinge gli orgogliosi e chi si crede migliore degli altri, ma umiltà non vuol dire rinunciare ai propri talenti. E il primo talento che Dio ci dona è una testa pensante. Pur sottoponendo sempre la propria coscienza e la propria intelligenza, attraverso l'aiuto del Magistero, alla volontà di Dio, perchè questa è la vera libertà, il cristiano deve aspirare ad un rapporto da figlio, non da schiavo: chi ci ama ci libera.