mercoledì 28 dicembre 2011

In attesa dell'alba

Le verità che ci vengono servite sul vassoio del mondo non sono cibo che nutre.
Sono sempre mezze verità, quando non del tutto bugie. Seguono mode, sono soggette ai condizionamenti di chi le confeziona, danno facili spiegazioni, accontentano i palati di tutti con il loro sapore dolciastro e sempre uguale. Le verità dei sapienti del mondo non sono così sapienti, visto che cambiano con il tempo e con la convenienza del momento.
Alcuni dicono: "Cerca la verità dentro di te", ma se dentro di me c'è solo egoismo e pigrizia , cosa devo cercare? Alcni dicono: "Devi cercare in profondità". Si, ma io cerco una verità che mi illumini, che abbia una forza dirompente di cambiarmi la vita, se la verità che avrei nel profondo non riesce nemmeno ad illuminare quel tanto da indicarmi la strada, allora non so che farmene di quel cerino mezzo rinsecchito.
Alcuni dicono, "E' inutile cercare la verità", si, ma allora che senso ha la mia vita?
Non ci sono scappatoie, vogliamo la verità, su noi e sulla nostra vita, ma fuori non la troviamo, dentro nemmeno. E allora? Dobbiamo rinunciare? La tentazione  dello scoraggiamento è forte, come la spinta a vivere alla giornata facendo finta di entusiasmarsi per nuovo telefonino o una nuova amante o la vittoria della squadra del cuore.
Eppure ci deve essere qualcosa di più, qualcosa per cui la vita valga la pena di essere vissuta. Ecco la sfida.
Chi mangia di questo Pane non avrà più fame
Questo discorso non vale solo per gli atei, ma innanzitutto per i cristiani. Il Papa in questi giorni di Natale ha sottolineato come nella Chiesa  d'Occidente ci sia una noia del vivere da credenti, la stanchezza del vivere da cristiani ripiegati sul proprio benessere. Questo è un allarme importante che evidenzia come si sia persa la novità e la gioia della fede, l'entusiasmo che scaturisce dall'aver incontrato la Verità che è Gesù stesso. E allora, dice il Vangelo, se il sale ha perso il sapore deve essere gettato perchè non è più buono a nulla. Se i cristiani non sanno più insaporire la società nella quale sono inseriti è la fine, loro e della società. La gente cerca la Verità, ma non la può trovare da sola, deve incontrarla attraverso dei testimoni credibili. Compito, responsabilità e gioia dei credenti dovrebbe essere quella di contagiare il mondo, di portargli Cristo, di dare la speranza della vita eterna, di illuminare le tenebre dell'errore e del peccato. Ma se i cristiani per primi hanno perso la fede, o la vivono in maniera abitudinaria, senza riaccenderla ogni giorno con la preghiera e i sacramenti, rischiano di far riprecipitare il mondo nell'abisso della disperazione.
Maria è la Fedele. E' colei che nei tre giorni del sepolcro ha saputo vegliare fidandosi solo della Parola di Dio. Stringiamoci a Lei per rinnovare la nostra debole fede e riaccendere il nostro cuore dell'entusiasmo di essere cristiani.
Buon Anno, vegliando con Maria, in attesa dell'alba.

venerdì 9 dicembre 2011

Ci guardano

Il Papa, durante l'omaggio all'Immacolata a Piazza di Spagna ha ricordato che l'unica vera insidia per la Chiesa è il peccato dei suoi membri.
Sì, noi fedeli cristiani dobbiamo ricordare che i nostri peccati sono aggravati dallo scandalo che diamo  a chi guarda. E' chiaro che non bisogna evitare il peccato per l'ipocrita paura di essere giudicati dagli altri, ma sicuramente uno dei maggiori motivi per cui molte persone hanno un rifiuto viscerale della Chiesa, è proprio il comportamento dei credenti.
Dio non ci chiederà conto solo del male che abbiamo commesso, ma anche dello scandalo che abbiamo dato, portando gli altri al male.

mercoledì 7 dicembre 2011

Fermati, hai già tutto

Certo che di apparizioni ce ne sono state nella storia. Certo pure che ce ne possono essere ancora. Certo che la Madonna può apparire, se Dio lo permette. Ma le apparizioni hanno come scopo quello di risvegliare la fede del popolo cristiano, dare un segnale agli increduli o sollecitare su qualche aspetto spirituale di particolare attualità, non di far correre di qua e di là i fedeli. Di norma la vita cristiana non è fatta di apparizioni o di messaggi, la vita cristiana è fatta dalla Santa Messa, dai sacramenti, dalla preghiera, dalla carità messa in pratica, dal Vangelo.
Fare un pellegrinaggio in un santuario è un gesto di pietà utile e bello, ma un cristiano che salta da un veggente all'altro, da un'apparizione ad un segreto rivelato, da un mistico a un frate stigmatizzato, sta solo perdendo il suo tempo. Il frate stigmatizzato vero, lui per primo non sarebbe contento. Gli unici contenti sono gli organizzatori dei pullman turistici...
Spesso si può venire ingannati, (solo la Chiesa ha il dono e il potere di verificare l'attendibilità di certe manifestazioni), e spesso rischiamo di trascurare i nostri doveri primari per andare dietro a veggenti e messaggi.
Ma ci pensiamo che se uno entra in chiesa, si mette in adorazione della Presenza Reale di Gesù nell'Eucarestia, non ha bisogno di altro? Lì c'è Dio, lì c'è tutto.

sabato 3 dicembre 2011

La Bellezza a cui tutti siamo chiamati

Dio è la bellezza assoluta che irradia della sua luce l'universo intero. Il culto reso a Dio deve riflettere questa luce per distribuirla al mondo e alle anime. L'architettura sacra, la musica sacra, la sacra liturgia, tutto deve essere impregnato di bellezza, armonia, ordine, luce. Un sacerdote è tanto più incisivo e "ministro" quanto più nei suoi gesti e nelle sue parole mette in ombra se stesso per lasciar emergere la bellezza eterna.
Talvolta l'errore che viene fatto è piegare la liturgia ai gusti e alla sensibilità del momento. Ma la liturgia è invece una scuola di bellezza nella quale i fedeli vengono educati all'incontro con Dio.
In quest'ottica occorre ricordare che l'artista sacro, colui che progetta una chiesa, realizza un affresco, compone, esegue o canta una musica liturgica,  è innanzitutto un uomo di fede e di fedeltà, che vive nel suo cuore  quello che poi realizzerà con le sue mani.




Nella Chiesa si deve riscoprire la responsabilità della conservazione, della trasmissione e della espressione della Bellezza come elemento fondamentale dell'evangelizzazione.