martedì 29 novembre 2011

"Quando il Figlio dell'Uomo tornerà...

... troverà la fede sulla terra? La domanda di Gesù ci interpella da vicino. Soprattutto in questi giorni dell'anno, dedicati in modo particolare a risvegliare in noi lo spirito dell'attesa.

Ogni anno i cristiani festeggiano la nascita di Gesù ricordandola nelle celebrazioni del Natale, ma tutti stiamo aspettando il ritorno glorioso e reale del Figlio di Dio, che alla fine verrà a ricapitolare tutta la storia.

Gesù ritornerà, non sappiamo quando, ma certamente ritornerà. Quando noi ci presenteremo davanti al Suo Trono verremo interrogati ed esaminati. Certo, sulla carità, come ci ha anticipato Lui stesso nel Vangelo, ma possiamo praticare la carità senza la fede? Il Vangelo stesso ci racconta che prima di ogni miracolo che compiva, Gesù chiedeva: "Hai fede?", "Credi?", "Ti fidi?". E poi guariva, convertiva, liberava, e metteva la persona nella condizione di vivere la carità.
la Madonna dell'attesa - Battista da Vicenza

Noi non possiamo esercitare la vera carità se non crediamo in Gesù, vero Dio e vero uomo. Perchè se il nostro cuore non viene prima liberato non può amare nello Spirito Santo.

Allora l'avvento deve essere caratterizzato da una ferma e convinta risposta alla domanda di Gesù: 

"Sì, io credo in Te. Nonostante i problemi, le difficoltà, le tentazioni, il peccato, il disorientamento, la solitudine, le debolezza, le incomprensioni, le malattie, i sensi di colpa, l'egoismo, la vigliaccheria, la paura, la rabbia, il mio cuore aspetta Te, ha fiducia in Te, vuole essere guarito da Te. Vieni Signore Gesù"

mercoledì 23 novembre 2011

La famiglia non è un'opinione

La famiglia non è un'istituzione umana. Solo Dio poteva creare un luogo dove più persone si donano l'una all'altra e tutte ne escono più libere e arricchite. E' la straordinaria capacità dell'amore di arricchire innanzitutto chi ama e poi chi è amato. E la meravigliosa caratteristica di Dio, che essendo amore è puro dono che sempre si rinnova.
In questo senso la famiglia è il luogo privilegiato dove ogni persona può sperimentare la realtà provvidenziale, rassicurante e gratuita di Dio.
Non ci sono alternative alla famiglia naturale, basata su una scelta di fedeltà assoluta tra un uomo e una donna. Tutte le altre realizzazioni, frutti della fantasia e della comodità, sono delle tragiche macchiette.
La famiglia, però , è fatta di fragili peccatori, e per questo ogni giorno richiede uno sforzo della volontà oltre che del cuore, per rimanere fedeli alla propria vocazione all'amore. Per questo la famiglia è una palestra di vita cristiana e una scuola di santificazione.
Nel nostro tempo la famiglia è sottoposta ad ogni genere di persecuzione. Leggi, mode, informazioni, modelli televisivi, stili di vita, tutto è usato per demolire la famiglia. C'è chi lo fa consapevolemnte e chi se ne rende complice per ignoranza. Sta di fatto però, che se si demolisce la famiglia si demolisce la società e gli uomini che ne fanno parte.
Nessuno è al riparo da questa persecuzione, che tende alla egoistica divisione, alla cultura del sospetto e della critica continua, al disprezzo della vita umana, all'amnesia della religione. Nessuno è al riparo perchè tutti gli sforzi del nemico sono finalizzati alla distruzione dell'idea stessa di famiglia, almeno qui in occidente.
L'unica - e potentissima -  difesa che esiste è la protezione divina, che sola può tenere lontane le tentazioni della frammentazione e della dissoluzione familiare. Il modo migliore per ottenerla è attraverso l'intercessione di Colei che tutto può presso la Trinità Divina, a Colei che è Consolatrice e Regina delle Famiglie. Allora invitiamo tuti i coniugi cristiani e tutti i fidanzati cristiani che si stanno preparando al matrimonio, di consacrare la loro famiglia  e la loro unione alla Regina delle Famiglie. Se in una casa Maria viene riconosciuta Regina,  Gesù stesso regnerà e nessun assalto potrà minare le fondamenta di quella piccola chiesa domestica.

sabato 19 novembre 2011

il Re

Siamo prossimi alla festività che più di ogni altra definisce il ruolo nella storia e nell'eternità di Gesù, quella di Cristo Re.
Cristo è Re. Dell'universo, cioè di tutto ciò che è uscito dalle mani di Dio Padre. Esercita la sua regalità su ogni uomo, su ogni vivente, su ogni realtà creata. Tutto è stato fatto per mezzo di Lui e in vista di Lui.

Non c'è altro potere nel cui nome possiamo essere salvati.

Ma il potere di Gesù si esercita non nella logica delle banche centrali, che strozzano il povero per arricchirsi. Non nella logica dei dittatori del mondo, che opprino i deboli per renderli schiavi. Non nella logica dei sapienti del mondo, che si sentono padroni della verità e disprezzano i piccoli.
Il potere di Gesù è il potere dell'amore, che offre se stesso per la salvezza di tutti. Infatti il trono di Gesù è la Croce, scandalo per i giudei e stupidità per i pagani. Ma se noi abbiamo la vita, e l'abbiamo in abbondanza, è solo per la morte di Gesù in Croce.
La festa di Cristo Re è la vera festa del potere, ma il potere di Dio, che libera i poveri, i deboli, i piccoli, e umilia i superbi.

 Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi, nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre. Amen.

mercoledì 16 novembre 2011

C'è Dio

Berlusconi si, Berlusconi no, crisi economica, nuovo governo, crisi mondiale, guerra in medio oriente, nuovi poveri, la nazionale vince, la Roma invece ha Totti, il nubrifagio a Genova, il nuovo governo, le bamche, l'autuno freddo  e l'inverno caldo...

...In tutto questo rumore ci dimentichiamo che in alto c'è Dio. Col suo sguardo e la sua paziente attesa. E non solo in alto. Dio è nei tabernacoli di tutte le chiese del mondo, realmente presente col Corpo, Sangue, Anima, Divinità di Gesù. Dio attende che liberiamo il nostro cuore da tante cose inutili e transitorie e rimettiamo al centro Lui, l'unico degno, l'unico eterno, l'unico giusto,
l'Unico.
Adorazione on line (con Adobe Flash Player)

mercoledì 9 novembre 2011

Si può essere cristiani senza Chiesa?

Frasi pronte all'uso: "Credo in Dio, ma non ho fiducia nella Chiesa", opure: "Posso benissimo pregare senza andare in Chiesa", opppure ancora: "Credo, ma non sono praticante", oppure: "Come posso andare in Chiesa se i preti si comportano male?", ecc. ecc.

Facciamo due conti. Gesù aveva chiamato dodici apostoli per dare inizio alla sua Chiesa. Di questi dodici uno (Giuda) ha tradito ed è morto senza - sembra - pentirsi, quindi probabilmente dannato. Uno (Pietro) ha tradito ed è stato di scandalo, ma poi ha pianto sui suoi peccati ed è stato il primo Papa. Altri nove sono fuggiti per vigliaccheria quando Gesù è stato arrestato. Uno solo (Giovanni) è stato sempre fedele. Nel vangelo gli apostoli, cioè i primi vescovi, non fanno certo una bella figura.

E oggi le percentuali non sembrano essere molto diverse.  Certe volte da un vescovo o da un parroco riceviamo risposte prive di ogni carità. Talvolta sentiamo delle storie da far drizzare i capelli. Un Padre Pio, come tanti altri santi, hanno avuto più opposizione dagli uomini di Chiesa che dagli atei. Molti consacrati sono davvero scandalosi con i loro comportamenti. E' triste, ma è così.
Dobbiamo essere sinceri, quelli che parlano male dei preti e delle suore non è che abbiano sempre torto. Ma la Chiesa non ha mai coperto le sue magagne. Giovanni Paolo II ha chiesto pubblicamente scusa per le colpe degli uomini di Chiesa, lo stesso attuale Papa, il grande Benedetto XVI, è stato durissimo nei confronti dei consacrati indegni.
Lo scandalo sembra accompagnare la storia della Chiesa. Ma occorre l'obiettività: la Chiesa è stata anche l'artefice di tutto ciò che ha reso grande e bello l'occidente. Tutte le cose di valore per lo sviluppo umano sono state promosse, inventate o favorite dalla Chiesa: università, ospedali, tutela della persona umana, progresso culturale e scientifico, arte, cura dei bisognosi, orfanotrofi, aiuti ai paesi poveri, liberazione dalla schiavitù, rispetto della donna, ecc. Tutto ciò che ha resa splendida e avanzata l'Europa proviene dalla Chiesa. Soltanto un ignorante o uno in  mala fede può negarlo.
Ma una cosa non compensa l'altra.  I meriti della Chiesa non giustificano le colpe dei suoi uomini. Perciò affrontare il problema con la bilancia del droghiere non serve. Secondo noi la questione è più semplice. Sta bene a Dio? Deve star bene a tutti.
"Pregate il Padre perchè mandi operai per la sua messe"
Al Padre Eterno non mancano certo i mezzi per fare di ogni prete un Francesco di Sales o un Curato d'Ars, un Don Bosco o un Padre Pio. Allo Spirito Santo non fa difficoltà trasformare ogni suora in Madre Teresa di Calcutta o in Teresa d'Avila. E ogni Papa poteva essere benissimo un altro San Pio X. Ma Dio lascia liberi. Gesù ha affidato alla Chiesa la missione di portare il Vangelo in ogni luogo e di amministrare i sacramenti, garantendo la sua presenza costante e l'assistenza dello Spirito Santo. Ma questo non implica violare la libertà del singolo. Ogni consacrato risponde in modo personale e si assume la piena responsabilità delle azioni che compie, come ogni persona. A noi basta sapere che la Messa celebrata da un prete santo o da un mascalzone ha sempre lo stesso valore. A noi basta ricordare che l'assoluzione è ugualmente valida a prescindere dalla moralità del sacerdote. A noi basta considerare che, nonostante le mancanze dei singoli, il Magistero della Chiesa non ha mai deviato nelle cose di fede. Questo fa lo Spirito, il resto - che riguarda l'intimo della coscienza degli uomini - non sta a noi giudicarlo.
Il demonio cerca attraverso ogni mezzo di separare i cristiani dal Papa e dalla Chiesa, perchè sa che un cristiano senza Chiesa è un tralcio separato dalla vite, destinato a seccarsi presto e morire. I pettegolezzi, i giudizi, le critiche, sono tra i mezzi più micidiali per raggiungere questo scopo. Non cadiamo nella trappola. Difendiamo la Chiesa, non spettegoliamo sui sacerdoti, ma preghiamo per loro.

lunedì 7 novembre 2011

Quando Dio è costretto ad umiliarci

Ci sono momenti nella vita di una persona o di un'intera società, in cui gli avvenimenti superano talmente la capacità di fronteggiarli che ci si sente davvero deboli, fragili, incapaci, buoni a nulla. Ci si percepisce piccoli e bisognosi di tutto.
Sono momenti in cui l'amore di Dio risplende su di noi.
Dio sa come siamo fatti. Conosce il nostro smisurato orgoglio, la facilità con cui lo dimentichiamo, presi dai nostri successi e dalle nostre abilità umane, e allora ci aiuta. Permette qualche batosta, perchè siamo teste dure, solo le batoste  ci fano piegare le ginocchia.
Siamo stati  elevati a figli di Dio per grazia del battesimo, ma ricordiamoci  che siamo creature, tra noi e il Creatore c'è un abisso di distanza incolmabile. L'unico ponte che può superare questo abisso è costruito a forma di croce. Quando siamo deboli è allora che siamo forti, dice San Paolo, perchè nella debolezza, che è la nostra croce, si manifesta tutta la potenza di Dio in Cristo Signore morto e risorto.

venerdì 4 novembre 2011

Santa Messa per un amico

Don Marco Rocci. Sacerdote Cattolico,
Apostolo della famiglia, Figlio devoto di Maria Regina
Domani, sabato 5 novembre, si celebrerà una Santa Messa per Don Marco Rocci. Don Marco è stato un sacerdote che ha accompagnato centinaia di bambini e adolescenti, facendosi amico di tutti, per aiutarli a diventare uomini cristiani. Dove c'era Don Marco c'erano sempre giovani che lo abbracciavano e lo mettevano a parte delle loro piccole e grandi marachelle, certi di non essere giudicati, ma solo aiutati a migliorare con bontà, pazienza e ... santa sopportazione.
Don Marco Rocci è stato chiamato in Paradiso presto, troppo presto, diremmo noi che ragioniamo da egoisti. Don Marco invece è stato chiamato quando Dio ha voluto, e quindi al momento giusto. Ora ci guarda, bonario come sempre, e ci invita a darci da fare. Ci sprona a lavorare per portare le anime a Dio, invitando alla fiducia nella Misericordia Divina, ripetendo ancora e sempre la sua frase preferita: "Tra un peccatore e l'inferno c'è sempre una Croce che gronda sangue".

mercoledì 2 novembre 2011

Una felicità possibile



E' possibile essere felici in un mondo infelice e sbandato?
Dipende.
Chi fa parte del mondo, no, non può. Partecipa della confusione generale, dello sbandamento e disorientamento che dilaga e ne rimane coinvolto. La felicità, purtroppo per lui, è solo un sogno.

Chi si isola dal mondo, per esempio chi entra in una setta, o si costruisce un mondo virtuale come con la droga, o gli alienati mentali, questi sì, possono sperimentare un distacco dalle cose che gli permette di essere in parte immuni dall'infelicità, ma non sono certo persone felici. Sono individui narcotizzati che vivono una falsa vita. Senza contare gli effetti collaterali che la loro fuga dalla realtà comporta.

Allora? Gesù ha detto: "Voi siete nel mondo, ma non siete del mondo". Ecco il segreto. Solo i cristiani hanno il dono di essere felici senza fuggire dalla realtà. I cristiani vivono nel mondo, anzi ne sono la parte più entusiasta e costruttiva, ma non sono schiavi delle cose del mondo, perchè hanno la prospettiva dell'assoluto e dell'eterno. I cristiani pur condividendo e caricandosi delle sofferenze del mondo non ne rimangono schiacciati, perchè portano la Croce con Cristo, che è morto e risorto.
La felicità piena l'avremo in Paradiso, ma ogni giorno, in questa valle di lacrime, non è mai un giorno disperato, perhè il Signore del tempo lo ha benedetto dall'eternità.