Si sta diffondendo molto il numero di coloro che si interessano alle pratiche orientali di derivazione induista o buddista. In modo particolare va attualmente di moda il gruppo Soka Gakkai, di derivazione buddista. Capita spesso di conoscere persone che, armate dei libri d'ordinanza, se ne vanno a meditare e a condividere le loro esperienze con altri adepti in case private.
La Soka Gakkai ha già abbastanza oppositori, e quindi non è necessario unirci anche noi al meritevole coro di chi ne dice peste e corna (vedi). La nostra intenzione è un'altra, quella di ricordare che buddismo in modo particolare, ma comunque tutte le religioni orientali, sono basate sul nulla. Nel vero senso della parola. Non hanno un Dio personale, e non hanno il concetto stesso di persona. Hanno un tutto indefinito, che esisteva prima di noi, che ci ha prodotto come sue scintille, e nel quale verremo riassorbiti dopo una serie di reincarnazioni, perdendo completamente la nostra identità. Potremmo dire: Tanto rumore per il Nulla. La condizione dell'uomo orientale non è certo quella della persona realizzata che anche nella sofferenza aspira alla felicità eterna, ma la condizione di chi, proveniente dal nulla, ritornerà nel nulla. Ecco perché aspettando di annientarsi nell'oceano della dimenticanza, gli orientali ad esempio non hanno mai in tanti secoli sviluppato un sistema di carità per i bisognosi. Per forza, se siamo nulla e siamo destinati al nulla, valiamo nulla, e non vale la pena darci troppo da fare per il prossimo.
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Gli orientali hanno numerosi dei, ma in realtà non credono in nessun Dio. Quando meditano, non parlano con il loro Creatore, non si pongono in una disposizione d'amore, non mettono se stessi di fronte all'Autore della realtà per imparare a vivere più realisticamente. Gli orientali (e chi li imita) si ripiegano su loro stessi, staccandosi dalla realtà, negando la loro stessa esistenza, abbandonandosi al nulla, dubitando di tutto, in un completo annientamento del loro essere. La morte anticipata.
Gli occidentali che li seguono su questa strada sono quelli che avevano fame di spiritualità e hanno pensato di trovarla in queste pratiche, che invece negano tutto, anche la spiritualità. Ma la colpa non è loro, la colpa - grave - è di chi poteva nutrirli di cibo buono, vero, attingendo alla Verità di una Sapienza che si è fatta carne, e invece li ha traditi con un cristianesimo vuoto, fatto solo di sociologismo, programmazioni pastorali e attività esteriori, svuotato di adorazione, di preghiera, di maestri spirituali. Così ora abbiamo una generazione di vegetariani tristi invece di un'umanità di carnivori felici.
Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra,
e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore,
a gloria di Dio Padre.
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