venerdì 24 febbraio 2012

Il tempo della ricchezza e della vita

La Quaresima è un tempo caratterizzato da penitenza e rinunce. E non è male, perchè qualche sacrificio non può che aiutare a distaccarsi dal richiamo del mondo e rimettere le cose nella loro giusta prospettiva. Ma proprio per questo la Quaresima è il tempo della ricchezza, perchè mettendo in un angolino gli idoli, si lascia spazio all'Immenso.
Il nostro cuore si libera degli attaccamenti mondani, si allontana da tanti pensieri e distrazioni e spalanca la porta a Colui che viene e che dona la vera ricchezza che non marcisce, l'amicizia di Dio.
Allora la Quaresima rende ricchi perchè riavvicina l'uomo a Dio e lo prepara alla gioia infinita.
Un consiglio per questo tempo speciale: Facciamo la preghiera del silenzio:
Mettiamoci ogni giorno in un posto tranquillo e senza disturbi. Scendiamo nelle profondità del cuore, invochiamo lo Spirito Santo perchè per Maria si doni a noi e produca una fruttuosa preghiera. Poniamo il nostro cuore alla presenza di Dio, che realmente è con noi e ci ama. Per qualche minuto stiamo in silenzio davanti alla Trinità. E poi, al termine, rimettiamoci all'opera.

sabato 18 febbraio 2012

E' cristianesimo, non è uno scherzo

Il cristianesimo è fatto di lacrime e sangue, Lacrime per rinunciare al proprio io, lacrime per i propri peccati e per quelli del mondo, lacrime di gioia quando si scopre la Verità.
E sangue, dalla Croce della salvezza, dalle ferite dei martiri, dall'Ostia Consacrata.
Il Duomo di Colonia

Il cristianesimo è guerra, ma non contro gli uomini. Contro se stessi e contro le potenze delle tenebre. Ma qualche volta occorre anche combattere contro chi vorrebbe farci adorare gli idoli del piacere, del denaro, del potere.
Il cristianesimo è dire di no a tutto ciò che si oppone a Dio. E' dire si alla salvezza che viene da Cristo.
Il cristianesimo è un impegno quotidiano, è la bellezza sfolgorante dell'alba della resurrezione. E' il silenzio della preghiera del cuore, è la libertà conquistata contro il peccato. E' lo sguardo misericordioso del Padre, è l'amore che tutto rinnova.
Il cristianesimo è la contemplazione di ciò che rende bella la bellezza.

sabato 11 febbraio 2012

Tra dialogo e diavolo ci si può confondere



Si parla molto, moltissimo di dialogo. Ma ai cristiani la cosa deve interessare?
Gesù non dialogava, ammaestava. Ammaestrava e convertiva, annunciava il Regno, indicava la strada e poi lasciava liberi di percorrerla. Il Vangelo è chiaro in proposito.
Gesù ha dato un compito ai suoi discepoli, quello di annunciare la buona novella. Se non fossero stati accolti in una casa essi dovevano uscirne e scuoterne la polvere dai loro calzari. Senza perdere tempo in chiacchiere.
I cristiani non sono chiacchieroni: pregano, adorano, annunciano il Vangelo. Ma dialogano poco, perclè il dialogo è tempo tolto all'annuncio e spesso è solo dissipazione.
Allora a cosa serve il dialogo? Il dialogo ha due scopi, uno è quello di passare il tempo, al bar, con gli amici, in un salotto. Questo scopo non è di per sè negativo, crea relazioni, aiuta a conoscersi, ma certamente ha un valore umano, non spirituale. L'altro scopo è quello di confrontarsi per cercare la verità. Ma questo può servire a chi la verità non la possiede. I cristiani sanno che Gesù ha detto di sè di essere la verità, quindi non hanno bisogno di cercarla altrove.
Anche l'evangelizzazione non ha nulla a che vedere con il dialogo. L'evangelizzazione è fatta di tre momenti:
1. La preghiera, con cui si chiede allo Spirito Santo di preparare i cuori all'ascolto;
2. L'annuncio della Verità, cioè che Cristo è morto e risorto e quindi è il Figlio di Dio;
3. L'accompagnamento alla vita ecclesiale e sacramentale.
Allora, il dialogo, cosa c'entra con cristianesimo? Nulla, assolutamente nulla.
Il cristiano non è un uomo del dialogo, è un uomo dell'annuncio e della testimonianza.

Maria, Madre che medita nell'intimo del suo Cuore, ci insegni il valore del silenzio

mercoledì 8 febbraio 2012

Ma solo un cristiano può fare del bene?

No, ma forse sì.
Noi saremo giudicati sulle nostre opere di misericordia. Sul bene che avremo fatto agli altri, vedendo nel nostro prossimo Cristo stesso. Saremo giudicati per il cibo che avremo dato, per i corpi che avremo dissetato, per la consolazione che avremo donato ai malati e ai carcerati.
Perchè tanta importanza a questi gesti, se la vita che conta è quella eterna in Paradiso, e non questa che stiamo vivendo? Perchè essere giudicati sui gesti di bontà corporali verso chi ha bisogno, se il vero bene è la salvezza dell'anima?
Forse perchè la salvezza dell'anima è opera di Dio, ma la consolazione dei corpi è alla nostra portata. Forse perchè, come Gesù è l'immagine visibile di Dio e con la sua visibile morte in croce esprime la Misericordia e l'Amore del Padre per noi, così i nostri gesti di carità sono la rappresentazione visibile dello stesso amore che salva le anime e apre le porte dell'eternità.
Dio non disprezza il mondo da Lui creato. E nel mondo devono essere rispecchiate in modo comprensibile e tangibile le realtà invisibili. L'amore di Dio si manifesta visibilmente in Cristo. Ma anche nelle nostre forme quotidiane di carità, che oggettivamente hanno un valore relativo, ma che - se operate in nome e in unione a Cristo - assumono un significato che va ben oltre la loro dimensione concreta.
Don Marco Rocci,
esempio di carità concreta
tra gli emarginati di Roma










































































Ecco perchè Gesù può dire a coloro che hanno fatto del bene: "Venite, benedetti dal Padre mio, ricevete in eredità il Regno preparato per voi fino dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi". Ed ecco perchè il bene fatto ignorando Gesù, ha il significato del gesto concreto di buon cuore, ma non assume un valore salvifico, non esprime l'opera redentrice del Cristo. E' filantropia.
Le organizzazioni di beneficenza hanno dei meriti umani, ma il bene è vero bene solo se ha il sigillo della Croce e il volto
della Sindone. Forse per questo le opere di carità più meritorie e più durature nei secoli sono state sempre quelle della Chiesa Cattolica e dei suoi Santi.