domenica 30 settembre 2012

il sentimentalismo non è roba da cristiani


 Il sentimentalismo è cancro che corrode la fede. 

Sentimentalismo vuol dire giudicare una cosa in base alle emozioni che ci suscita. Molti sono sentimentalisti senza saperlo. Per esempio ci sono quelli che valutano positivamente un'esperienza religiosa se provoca loro delle emozioni piacevoli o, al contrario, respingono un'altra esperienza perchè invece li lascia freddi. Così facendo, per esempio, è evidente che qualsiasi attività di tipo razionale e logico viene respinta o vista con sospetto, perchè prevalentemente priva di sentimenti. 

Questo è un problema serio, perchè il criterio del bene  e del male è riposto non più nell'adesione alla verità o nel suo rifiuto, ma nella capacità di suscitare una risonanza nella dimensione emozionale umana.

Siamo stati allevati molto bene al sentimentalismo, sopratutto dai pubblicitari. Infatti, il messagio dei mass media è improntato essenzialmente su aspetti emotivi e viscerali piuttosto che su considerazioni razionali. Per esempio, un cellulare non è presentato nelle sue qualità oggettive, ma nella capacità di farci sentire moderni, "smart", aggiornati, giovani... tutta una serie di risonanze che riguardano il "sentirsi" qualcosa. Ovviamente qualcosa di positivo.

No grazie, sono cattolico
Nel campo della fede sta succedendo lo stesso. Si va disperatamente alla ricerca di emozioni e sentimenti, piuttosto che di verità e di bene. Ecco perchè imperversano gruppi e gruppetti caratterizzati da aspetti superficiali, cutanei, che fanno il solletico al cuore attraverso una ritualità esteriore solo emozionale. Diversi preti celebrano la Messa proprio cercando di solleticare questi comportamenti sbagliati invece di educare alla sobrietà liturgica.
Ricordiamoci che nel Vangelo non c'è diritto di cittadidanza per il sentimentalismo. Gesù qualche volta si emoziona, per esempio di fronte alla tomba dell'amico Lazaro. Ma il sentimento di Gesà è il traboccare di un amore virile, efficace, controcorrente, eroico e sanguinante, che mette in pratica con le azioni concrete a favore di tutti, in modo particolare dei peccatori.

E' terribile e profondamente antireligioso vedere cattolici che riempiono il web di immagini colorate, piene di fiorellini, di farfalline, di frasette sdolcinate, di arcobaleni e angioletti azzurrini e zuccherosi. Tutto questo cosa c'entra col cattolicesimo? Questa roba potrebbe star bene su poster  nelle palestre di yoga, nelle sale di meditazione (del nulla) buddiste, sulla copertina di libercoli new age. Ma cosa c'entra col cristianesimo? Spazzatura sdolcinata da rottamare insieme ai residui di lavorazione di qualche pasticceria di serie B.  

Il cristianesimo conosce la gioia, anzi solo il cristianesimo può dare la vera gioia, ma la gioia vera non si trasmette con le immaginette di quattro angioletti sulle nuvolette rosa. La gioia vera è il frutto di un'adesione profonda alla Verità che  è Cristo stesso, adesione vissuta nella buona e nella cattiva sorte, quando l'anima canta e quando anche un "Padre Nostro" pesa e costa dolore.

 
No grazie, sono cattolico
No grazie, sono cattolico




Il pazzo è felice perchè non si rende conto del male nel mondo; l'intellettuale non riesce ad essere felice perchè vede il male nel mondo; il cristiano è felice perchè vedendo il male si rende conto da cosa Gesù l'ha liberato.

mercoledì 19 settembre 2012

La stupidità che Dio vuole

Gli arabi protestano, urlano e incendiano perchè qualcuno offende la loro religione. Gli ebrei saltano e contrattaccano ogni volta che sono criticati da qualcuno. Solo i cristiani placidamente sopportano e non reagiscono. Questo significa che i cristiani sono dei vigliacchi? Sarebbe ingiusto e contrario alla verià. I martiri cristiani hanno innaffiato il mondo con il loro sangue. Molti hanno dato la vita volontariamente per salvare altre vite. I gesti di eroismo non si contano. 
Forse allora sono stupidi. Forse sì, ma di quella stupidità che  Dio ama. La stupidità secondo le umane categorie di furbizia e sopraffazione. La stupidità rispetto alla scaltrezza nel fregare gli altri ricorrendo ad ogni arma. La stupidità insegnata da Cristo quando chiese di amare i nemici e i persecutori. Ma sono in buona compagnia perchè Cristo ha dato l'esempio per primo. Lui, ebreo, ha rinunciato alla legge dell'occhio per occhio e dente per dente, inaugurando la legge della Croce. Dio non ha bisogno dei giornali cattolici per difendersi, nè dei comizi in piazza per farsi giustizia. Se Dio volesse potrebbe sterminare tutti i suoi nemici in un attimo solo. Ma non lo vuol fare. 
Noi cattolici non siamo il braccio armato, ma le mani disarmate di Dio. Braccia utili per portare la croce, spesso imposta da tribunali iniqui e da giudici parziali. Un giorno la Giustizia farà il suo corso, e il Signore, che legge nelle coscienze opererà secono verità. Fino  quel giorno i cattolici devono essere pazienti testimoni della Misericordia di Dio che cerca di salvare tutti. Pronti a dare gioiosa e convinta ragione della loro speranza, ma sapendo che da molti avranno in cambio solo derisione e rifiuto.


Il pazzo è felice perchè non si rende conto del male nel mondo; l'intellettuale non riesce ad essere felice perchè vede il male nel mondo; il cristiano è felice perchè vedendo il male si rende conto da cosa Gesù l'ha liberato.

venerdì 14 settembre 2012

Una Croce che ancora sanguina

Oggi è la festa dell'esaltazione della Croce.
Mentre in occidente, gli "intellettuali" fanno a gara per eliminare la Croce dai luoghi pubblici, e gli "artisti" fanno a gara per parodiare la Croce per avere un pò di pubblicità a buon mercato, il medioriente e l'Africa esplodono di odio. La rabbia dell'intolleranza e del fanatismo si scatena contro le residenze, le ambasciate e i simboli del nostro Occidente. E le croci rimosse dagli europei che hanno perso la fede, vengono rialzate realmente da arabi la cui fede gli comanda di uccidere gli infedeli.
In tutto questo esplodere di odio il Papa, rappresentante di Cristo in terra, si avvia verso il Libano continuando senza sosta ad annunciare il messaggio di salvezza di Cristo.
Tutto ciò che divide viene da Satana, tutto ciò che unisce e rappacifica viene dallo Spirito Santo. E, sulla Croce Gesù ha esalato il suo Spirito.
Profanando la Croce gli uomini ereditano divisione e odio, riscoprendo la Croce, si ritrovano figli dell'Unico Padre. 

"Ti adoriamo Croce Santa che portasti il Redentore"
"

domenica 9 settembre 2012

Segni, gesti e gestacci

La chiesa dei segni
Va molto di moda negli ambienti cristiani l'uso dei "segni", dei "gesti". Soprattutto nelle catechesi giovanili, nei corsi di preparazione ai sacramenti, nei campi scuola, c'è sempre qualcuno, spesso un catechista o una suora, che propone di utilizzarli. E che che cosa sarebbero questi segni e gesti? Azioni, piccoli oggetti, un sasso, un cartellone, della sabbia colorata, un pane, una candelina, un abbraccio...  Qualsiasi cosa l'umana fantasia sia in grado di partorire per rappresentare qualsiasi cosa l'umana fantasia ami provare. Il segno fa parte dello strumentario indispensabile della religione senza contenuto, ridotta a sola scatola emozionale esterna, fatta di sentimenti, lacrime, sorrisi, battimani, e priva dell'essenziale, cioè  del culto divino.


Nella Chiesa i segni ci sono, si chiamano Sacramenti, ma sono segni efficaci della Grazia, cioè azioni rituali che rendono visibile un contenuto salvifico reale, non emozionale o sensibilmente desiderabile. Cioè il Sacramento non è uno sterile tentativo di lavaggio del cervello, ma un sicuro lavaggio dell'anima. Se al Sacramento si sotituisce, invece, il gesto, si umilia la Grazia per un risultato puramente emotivo e perciò transitorio e superficiale.
La Chiesa dei Sacramenti
Dice: "Ma spesso è difficile avvicinare i giovani e  i bambini ai sacramenti, mentre si possono attrarre con i gesti". Naturalmente, se i sacramenti fossero solo gesti tra i gesti e l'obiettivo fosse attrarre i giovani ed amozionarli. Ma i Sacramenti sono i luoghi dello Spirito Santo, in cui Egli opera con pienezza e trasforma il peccatore in santo. E l'obiettivo della pastorale è convertire e fare cristiani. Corteggiare le persone con i gesti e i segni vuol dire pretendere di fare un'educazione alimentare a dei bambini inappetenti  utilizzando caramelle e cioccolatini. I bambini vi saranno grati, fichè non capiranno - quando ormai è tardi - che avete fatto il loro male.

martedì 4 settembre 2012

Se siamo qui

Il Signore è mio pastore, non manco di nulla
Se siamo qui è perchè abbiamo un Padre. Un Padre che ci ha desiderati, voluti, creati e salvati. E proposti per un destino di felicità eterna.  Ma noi camminiamo a testa bassa, sotto il fardello di una vita confusa, in cui abbiamo dimenticato l'inizio e la fine, e perso ogni ordine. Così non ci accorgiamo dell'Amore che ci guarda.  Siamo affamati di essenziale e ci nutriamo di superfluo.
Se siamo qui è perchè ci è donato del tempo da usare bene. Ma non è molto il tempo, è quanto basta. Organizziamolo come si deve: la prima parte in preghiera meditata, la seconda parte in preghiera lavorata, e la terza parte in  preghiera riposata.