mercoledì 28 dicembre 2011

In attesa dell'alba

Le verità che ci vengono servite sul vassoio del mondo non sono cibo che nutre.
Sono sempre mezze verità, quando non del tutto bugie. Seguono mode, sono soggette ai condizionamenti di chi le confeziona, danno facili spiegazioni, accontentano i palati di tutti con il loro sapore dolciastro e sempre uguale. Le verità dei sapienti del mondo non sono così sapienti, visto che cambiano con il tempo e con la convenienza del momento.
Alcuni dicono: "Cerca la verità dentro di te", ma se dentro di me c'è solo egoismo e pigrizia , cosa devo cercare? Alcni dicono: "Devi cercare in profondità". Si, ma io cerco una verità che mi illumini, che abbia una forza dirompente di cambiarmi la vita, se la verità che avrei nel profondo non riesce nemmeno ad illuminare quel tanto da indicarmi la strada, allora non so che farmene di quel cerino mezzo rinsecchito.
Alcuni dicono, "E' inutile cercare la verità", si, ma allora che senso ha la mia vita?
Non ci sono scappatoie, vogliamo la verità, su noi e sulla nostra vita, ma fuori non la troviamo, dentro nemmeno. E allora? Dobbiamo rinunciare? La tentazione  dello scoraggiamento è forte, come la spinta a vivere alla giornata facendo finta di entusiasmarsi per nuovo telefonino o una nuova amante o la vittoria della squadra del cuore.
Eppure ci deve essere qualcosa di più, qualcosa per cui la vita valga la pena di essere vissuta. Ecco la sfida.
Chi mangia di questo Pane non avrà più fame
Questo discorso non vale solo per gli atei, ma innanzitutto per i cristiani. Il Papa in questi giorni di Natale ha sottolineato come nella Chiesa  d'Occidente ci sia una noia del vivere da credenti, la stanchezza del vivere da cristiani ripiegati sul proprio benessere. Questo è un allarme importante che evidenzia come si sia persa la novità e la gioia della fede, l'entusiasmo che scaturisce dall'aver incontrato la Verità che è Gesù stesso. E allora, dice il Vangelo, se il sale ha perso il sapore deve essere gettato perchè non è più buono a nulla. Se i cristiani non sanno più insaporire la società nella quale sono inseriti è la fine, loro e della società. La gente cerca la Verità, ma non la può trovare da sola, deve incontrarla attraverso dei testimoni credibili. Compito, responsabilità e gioia dei credenti dovrebbe essere quella di contagiare il mondo, di portargli Cristo, di dare la speranza della vita eterna, di illuminare le tenebre dell'errore e del peccato. Ma se i cristiani per primi hanno perso la fede, o la vivono in maniera abitudinaria, senza riaccenderla ogni giorno con la preghiera e i sacramenti, rischiano di far riprecipitare il mondo nell'abisso della disperazione.
Maria è la Fedele. E' colei che nei tre giorni del sepolcro ha saputo vegliare fidandosi solo della Parola di Dio. Stringiamoci a Lei per rinnovare la nostra debole fede e riaccendere il nostro cuore dell'entusiasmo di essere cristiani.
Buon Anno, vegliando con Maria, in attesa dell'alba.

venerdì 9 dicembre 2011

Ci guardano

Il Papa, durante l'omaggio all'Immacolata a Piazza di Spagna ha ricordato che l'unica vera insidia per la Chiesa è il peccato dei suoi membri.
Sì, noi fedeli cristiani dobbiamo ricordare che i nostri peccati sono aggravati dallo scandalo che diamo  a chi guarda. E' chiaro che non bisogna evitare il peccato per l'ipocrita paura di essere giudicati dagli altri, ma sicuramente uno dei maggiori motivi per cui molte persone hanno un rifiuto viscerale della Chiesa, è proprio il comportamento dei credenti.
Dio non ci chiederà conto solo del male che abbiamo commesso, ma anche dello scandalo che abbiamo dato, portando gli altri al male.

mercoledì 7 dicembre 2011

Fermati, hai già tutto

Certo che di apparizioni ce ne sono state nella storia. Certo pure che ce ne possono essere ancora. Certo che la Madonna può apparire, se Dio lo permette. Ma le apparizioni hanno come scopo quello di risvegliare la fede del popolo cristiano, dare un segnale agli increduli o sollecitare su qualche aspetto spirituale di particolare attualità, non di far correre di qua e di là i fedeli. Di norma la vita cristiana non è fatta di apparizioni o di messaggi, la vita cristiana è fatta dalla Santa Messa, dai sacramenti, dalla preghiera, dalla carità messa in pratica, dal Vangelo.
Fare un pellegrinaggio in un santuario è un gesto di pietà utile e bello, ma un cristiano che salta da un veggente all'altro, da un'apparizione ad un segreto rivelato, da un mistico a un frate stigmatizzato, sta solo perdendo il suo tempo. Il frate stigmatizzato vero, lui per primo non sarebbe contento. Gli unici contenti sono gli organizzatori dei pullman turistici...
Spesso si può venire ingannati, (solo la Chiesa ha il dono e il potere di verificare l'attendibilità di certe manifestazioni), e spesso rischiamo di trascurare i nostri doveri primari per andare dietro a veggenti e messaggi.
Ma ci pensiamo che se uno entra in chiesa, si mette in adorazione della Presenza Reale di Gesù nell'Eucarestia, non ha bisogno di altro? Lì c'è Dio, lì c'è tutto.

sabato 3 dicembre 2011

La Bellezza a cui tutti siamo chiamati

Dio è la bellezza assoluta che irradia della sua luce l'universo intero. Il culto reso a Dio deve riflettere questa luce per distribuirla al mondo e alle anime. L'architettura sacra, la musica sacra, la sacra liturgia, tutto deve essere impregnato di bellezza, armonia, ordine, luce. Un sacerdote è tanto più incisivo e "ministro" quanto più nei suoi gesti e nelle sue parole mette in ombra se stesso per lasciar emergere la bellezza eterna.
Talvolta l'errore che viene fatto è piegare la liturgia ai gusti e alla sensibilità del momento. Ma la liturgia è invece una scuola di bellezza nella quale i fedeli vengono educati all'incontro con Dio.
In quest'ottica occorre ricordare che l'artista sacro, colui che progetta una chiesa, realizza un affresco, compone, esegue o canta una musica liturgica,  è innanzitutto un uomo di fede e di fedeltà, che vive nel suo cuore  quello che poi realizzerà con le sue mani.




Nella Chiesa si deve riscoprire la responsabilità della conservazione, della trasmissione e della espressione della Bellezza come elemento fondamentale dell'evangelizzazione.


martedì 29 novembre 2011

"Quando il Figlio dell'Uomo tornerà...

... troverà la fede sulla terra? La domanda di Gesù ci interpella da vicino. Soprattutto in questi giorni dell'anno, dedicati in modo particolare a risvegliare in noi lo spirito dell'attesa.

Ogni anno i cristiani festeggiano la nascita di Gesù ricordandola nelle celebrazioni del Natale, ma tutti stiamo aspettando il ritorno glorioso e reale del Figlio di Dio, che alla fine verrà a ricapitolare tutta la storia.

Gesù ritornerà, non sappiamo quando, ma certamente ritornerà. Quando noi ci presenteremo davanti al Suo Trono verremo interrogati ed esaminati. Certo, sulla carità, come ci ha anticipato Lui stesso nel Vangelo, ma possiamo praticare la carità senza la fede? Il Vangelo stesso ci racconta che prima di ogni miracolo che compiva, Gesù chiedeva: "Hai fede?", "Credi?", "Ti fidi?". E poi guariva, convertiva, liberava, e metteva la persona nella condizione di vivere la carità.
la Madonna dell'attesa - Battista da Vicenza

Noi non possiamo esercitare la vera carità se non crediamo in Gesù, vero Dio e vero uomo. Perchè se il nostro cuore non viene prima liberato non può amare nello Spirito Santo.

Allora l'avvento deve essere caratterizzato da una ferma e convinta risposta alla domanda di Gesù: 

"Sì, io credo in Te. Nonostante i problemi, le difficoltà, le tentazioni, il peccato, il disorientamento, la solitudine, le debolezza, le incomprensioni, le malattie, i sensi di colpa, l'egoismo, la vigliaccheria, la paura, la rabbia, il mio cuore aspetta Te, ha fiducia in Te, vuole essere guarito da Te. Vieni Signore Gesù"

mercoledì 23 novembre 2011

La famiglia non è un'opinione

La famiglia non è un'istituzione umana. Solo Dio poteva creare un luogo dove più persone si donano l'una all'altra e tutte ne escono più libere e arricchite. E' la straordinaria capacità dell'amore di arricchire innanzitutto chi ama e poi chi è amato. E la meravigliosa caratteristica di Dio, che essendo amore è puro dono che sempre si rinnova.
In questo senso la famiglia è il luogo privilegiato dove ogni persona può sperimentare la realtà provvidenziale, rassicurante e gratuita di Dio.
Non ci sono alternative alla famiglia naturale, basata su una scelta di fedeltà assoluta tra un uomo e una donna. Tutte le altre realizzazioni, frutti della fantasia e della comodità, sono delle tragiche macchiette.
La famiglia, però , è fatta di fragili peccatori, e per questo ogni giorno richiede uno sforzo della volontà oltre che del cuore, per rimanere fedeli alla propria vocazione all'amore. Per questo la famiglia è una palestra di vita cristiana e una scuola di santificazione.
Nel nostro tempo la famiglia è sottoposta ad ogni genere di persecuzione. Leggi, mode, informazioni, modelli televisivi, stili di vita, tutto è usato per demolire la famiglia. C'è chi lo fa consapevolemnte e chi se ne rende complice per ignoranza. Sta di fatto però, che se si demolisce la famiglia si demolisce la società e gli uomini che ne fanno parte.
Nessuno è al riparo da questa persecuzione, che tende alla egoistica divisione, alla cultura del sospetto e della critica continua, al disprezzo della vita umana, all'amnesia della religione. Nessuno è al riparo perchè tutti gli sforzi del nemico sono finalizzati alla distruzione dell'idea stessa di famiglia, almeno qui in occidente.
L'unica - e potentissima -  difesa che esiste è la protezione divina, che sola può tenere lontane le tentazioni della frammentazione e della dissoluzione familiare. Il modo migliore per ottenerla è attraverso l'intercessione di Colei che tutto può presso la Trinità Divina, a Colei che è Consolatrice e Regina delle Famiglie. Allora invitiamo tuti i coniugi cristiani e tutti i fidanzati cristiani che si stanno preparando al matrimonio, di consacrare la loro famiglia  e la loro unione alla Regina delle Famiglie. Se in una casa Maria viene riconosciuta Regina,  Gesù stesso regnerà e nessun assalto potrà minare le fondamenta di quella piccola chiesa domestica.

sabato 19 novembre 2011

il Re

Siamo prossimi alla festività che più di ogni altra definisce il ruolo nella storia e nell'eternità di Gesù, quella di Cristo Re.
Cristo è Re. Dell'universo, cioè di tutto ciò che è uscito dalle mani di Dio Padre. Esercita la sua regalità su ogni uomo, su ogni vivente, su ogni realtà creata. Tutto è stato fatto per mezzo di Lui e in vista di Lui.

Non c'è altro potere nel cui nome possiamo essere salvati.

Ma il potere di Gesù si esercita non nella logica delle banche centrali, che strozzano il povero per arricchirsi. Non nella logica dei dittatori del mondo, che opprino i deboli per renderli schiavi. Non nella logica dei sapienti del mondo, che si sentono padroni della verità e disprezzano i piccoli.
Il potere di Gesù è il potere dell'amore, che offre se stesso per la salvezza di tutti. Infatti il trono di Gesù è la Croce, scandalo per i giudei e stupidità per i pagani. Ma se noi abbiamo la vita, e l'abbiamo in abbondanza, è solo per la morte di Gesù in Croce.
La festa di Cristo Re è la vera festa del potere, ma il potere di Dio, che libera i poveri, i deboli, i piccoli, e umilia i superbi.

 Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi, nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre. Amen.

mercoledì 16 novembre 2011

C'è Dio

Berlusconi si, Berlusconi no, crisi economica, nuovo governo, crisi mondiale, guerra in medio oriente, nuovi poveri, la nazionale vince, la Roma invece ha Totti, il nubrifagio a Genova, il nuovo governo, le bamche, l'autuno freddo  e l'inverno caldo...

...In tutto questo rumore ci dimentichiamo che in alto c'è Dio. Col suo sguardo e la sua paziente attesa. E non solo in alto. Dio è nei tabernacoli di tutte le chiese del mondo, realmente presente col Corpo, Sangue, Anima, Divinità di Gesù. Dio attende che liberiamo il nostro cuore da tante cose inutili e transitorie e rimettiamo al centro Lui, l'unico degno, l'unico eterno, l'unico giusto,
l'Unico.
Adorazione on line (con Adobe Flash Player)

mercoledì 9 novembre 2011

Si può essere cristiani senza Chiesa?

Frasi pronte all'uso: "Credo in Dio, ma non ho fiducia nella Chiesa", opure: "Posso benissimo pregare senza andare in Chiesa", opppure ancora: "Credo, ma non sono praticante", oppure: "Come posso andare in Chiesa se i preti si comportano male?", ecc. ecc.

Facciamo due conti. Gesù aveva chiamato dodici apostoli per dare inizio alla sua Chiesa. Di questi dodici uno (Giuda) ha tradito ed è morto senza - sembra - pentirsi, quindi probabilmente dannato. Uno (Pietro) ha tradito ed è stato di scandalo, ma poi ha pianto sui suoi peccati ed è stato il primo Papa. Altri nove sono fuggiti per vigliaccheria quando Gesù è stato arrestato. Uno solo (Giovanni) è stato sempre fedele. Nel vangelo gli apostoli, cioè i primi vescovi, non fanno certo una bella figura.

E oggi le percentuali non sembrano essere molto diverse.  Certe volte da un vescovo o da un parroco riceviamo risposte prive di ogni carità. Talvolta sentiamo delle storie da far drizzare i capelli. Un Padre Pio, come tanti altri santi, hanno avuto più opposizione dagli uomini di Chiesa che dagli atei. Molti consacrati sono davvero scandalosi con i loro comportamenti. E' triste, ma è così.
Dobbiamo essere sinceri, quelli che parlano male dei preti e delle suore non è che abbiano sempre torto. Ma la Chiesa non ha mai coperto le sue magagne. Giovanni Paolo II ha chiesto pubblicamente scusa per le colpe degli uomini di Chiesa, lo stesso attuale Papa, il grande Benedetto XVI, è stato durissimo nei confronti dei consacrati indegni.
Lo scandalo sembra accompagnare la storia della Chiesa. Ma occorre l'obiettività: la Chiesa è stata anche l'artefice di tutto ciò che ha reso grande e bello l'occidente. Tutte le cose di valore per lo sviluppo umano sono state promosse, inventate o favorite dalla Chiesa: università, ospedali, tutela della persona umana, progresso culturale e scientifico, arte, cura dei bisognosi, orfanotrofi, aiuti ai paesi poveri, liberazione dalla schiavitù, rispetto della donna, ecc. Tutto ciò che ha resa splendida e avanzata l'Europa proviene dalla Chiesa. Soltanto un ignorante o uno in  mala fede può negarlo.
Ma una cosa non compensa l'altra.  I meriti della Chiesa non giustificano le colpe dei suoi uomini. Perciò affrontare il problema con la bilancia del droghiere non serve. Secondo noi la questione è più semplice. Sta bene a Dio? Deve star bene a tutti.
"Pregate il Padre perchè mandi operai per la sua messe"
Al Padre Eterno non mancano certo i mezzi per fare di ogni prete un Francesco di Sales o un Curato d'Ars, un Don Bosco o un Padre Pio. Allo Spirito Santo non fa difficoltà trasformare ogni suora in Madre Teresa di Calcutta o in Teresa d'Avila. E ogni Papa poteva essere benissimo un altro San Pio X. Ma Dio lascia liberi. Gesù ha affidato alla Chiesa la missione di portare il Vangelo in ogni luogo e di amministrare i sacramenti, garantendo la sua presenza costante e l'assistenza dello Spirito Santo. Ma questo non implica violare la libertà del singolo. Ogni consacrato risponde in modo personale e si assume la piena responsabilità delle azioni che compie, come ogni persona. A noi basta sapere che la Messa celebrata da un prete santo o da un mascalzone ha sempre lo stesso valore. A noi basta ricordare che l'assoluzione è ugualmente valida a prescindere dalla moralità del sacerdote. A noi basta considerare che, nonostante le mancanze dei singoli, il Magistero della Chiesa non ha mai deviato nelle cose di fede. Questo fa lo Spirito, il resto - che riguarda l'intimo della coscienza degli uomini - non sta a noi giudicarlo.
Il demonio cerca attraverso ogni mezzo di separare i cristiani dal Papa e dalla Chiesa, perchè sa che un cristiano senza Chiesa è un tralcio separato dalla vite, destinato a seccarsi presto e morire. I pettegolezzi, i giudizi, le critiche, sono tra i mezzi più micidiali per raggiungere questo scopo. Non cadiamo nella trappola. Difendiamo la Chiesa, non spettegoliamo sui sacerdoti, ma preghiamo per loro.

lunedì 7 novembre 2011

Quando Dio è costretto ad umiliarci

Ci sono momenti nella vita di una persona o di un'intera società, in cui gli avvenimenti superano talmente la capacità di fronteggiarli che ci si sente davvero deboli, fragili, incapaci, buoni a nulla. Ci si percepisce piccoli e bisognosi di tutto.
Sono momenti in cui l'amore di Dio risplende su di noi.
Dio sa come siamo fatti. Conosce il nostro smisurato orgoglio, la facilità con cui lo dimentichiamo, presi dai nostri successi e dalle nostre abilità umane, e allora ci aiuta. Permette qualche batosta, perchè siamo teste dure, solo le batoste  ci fano piegare le ginocchia.
Siamo stati  elevati a figli di Dio per grazia del battesimo, ma ricordiamoci  che siamo creature, tra noi e il Creatore c'è un abisso di distanza incolmabile. L'unico ponte che può superare questo abisso è costruito a forma di croce. Quando siamo deboli è allora che siamo forti, dice San Paolo, perchè nella debolezza, che è la nostra croce, si manifesta tutta la potenza di Dio in Cristo Signore morto e risorto.

venerdì 4 novembre 2011

Santa Messa per un amico

Don Marco Rocci. Sacerdote Cattolico,
Apostolo della famiglia, Figlio devoto di Maria Regina
Domani, sabato 5 novembre, si celebrerà una Santa Messa per Don Marco Rocci. Don Marco è stato un sacerdote che ha accompagnato centinaia di bambini e adolescenti, facendosi amico di tutti, per aiutarli a diventare uomini cristiani. Dove c'era Don Marco c'erano sempre giovani che lo abbracciavano e lo mettevano a parte delle loro piccole e grandi marachelle, certi di non essere giudicati, ma solo aiutati a migliorare con bontà, pazienza e ... santa sopportazione.
Don Marco Rocci è stato chiamato in Paradiso presto, troppo presto, diremmo noi che ragioniamo da egoisti. Don Marco invece è stato chiamato quando Dio ha voluto, e quindi al momento giusto. Ora ci guarda, bonario come sempre, e ci invita a darci da fare. Ci sprona a lavorare per portare le anime a Dio, invitando alla fiducia nella Misericordia Divina, ripetendo ancora e sempre la sua frase preferita: "Tra un peccatore e l'inferno c'è sempre una Croce che gronda sangue".

mercoledì 2 novembre 2011

Una felicità possibile



E' possibile essere felici in un mondo infelice e sbandato?
Dipende.
Chi fa parte del mondo, no, non può. Partecipa della confusione generale, dello sbandamento e disorientamento che dilaga e ne rimane coinvolto. La felicità, purtroppo per lui, è solo un sogno.

Chi si isola dal mondo, per esempio chi entra in una setta, o si costruisce un mondo virtuale come con la droga, o gli alienati mentali, questi sì, possono sperimentare un distacco dalle cose che gli permette di essere in parte immuni dall'infelicità, ma non sono certo persone felici. Sono individui narcotizzati che vivono una falsa vita. Senza contare gli effetti collaterali che la loro fuga dalla realtà comporta.

Allora? Gesù ha detto: "Voi siete nel mondo, ma non siete del mondo". Ecco il segreto. Solo i cristiani hanno il dono di essere felici senza fuggire dalla realtà. I cristiani vivono nel mondo, anzi ne sono la parte più entusiasta e costruttiva, ma non sono schiavi delle cose del mondo, perchè hanno la prospettiva dell'assoluto e dell'eterno. I cristiani pur condividendo e caricandosi delle sofferenze del mondo non ne rimangono schiacciati, perchè portano la Croce con Cristo, che è morto e risorto.
La felicità piena l'avremo in Paradiso, ma ogni giorno, in questa valle di lacrime, non è mai un giorno disperato, perhè il Signore del tempo lo ha benedetto dall'eternità.

sabato 29 ottobre 2011

Matti con le ali

Regina di tutti i santi
Il primo novembre si celebra la festa dedicata a tutti i santi. Strana gente, i santi. Sono persone normalissime che fanno scelte anormali.
Madre Teresa
Normalissime perchè chi incontra un santo non vede un marziano con l'aureola sulla testa, vede una mamma, o un impiegato, o un contadino, o un sacerdote, insomma vede una persona come ce ne sono tante. Che si confonde tra tante altre, senza dare nell'occhio o suscitare una grande impressione. Eppure i santi vivono in un modo che a noi crea scandalo e imbarazzo. E' gente che ha una scala di valori diversa dalla nostra, che dà poca importanza a ciò che per noi è vitale e sarebbe pronta a dare la vita (e tante volte la dà) per cose che noi talvolta trascuriamo completamente. I santi sono persone che come noi non amano la sofferenza, e se stanno male vanno dal dottore, anche loro come noi.
I coniugi Beltrame
Allo stesso tempo ringraziano Dio per la sofferenza che devono patire e la offrono in riparazione dei nostri peccati. E senza nemmeno avvertirci.
Bakita
Pur vivendo nel mondo i santi sarebbero pronti a rinunciare a tutto in nome di Dio, perchè per loro l'amore di Dio ha una forza di richiamo così forte che nulla potrebbe fermarli. I santi non appartengono ad una sola delle categorie in cui noi dividiamo la gente: poveri, ricchi, colti, ignoranti, occidentali, orientali, giovani, vecchi.
Giacinta, Francesco e Lucia di Fatima
Ci sono santi di tutte le specie e di tutte le appartenenze, l'unica cosa che li unisce è la spasmodica, violenta, imbarazzante aspirazione a fare la volontà di Dio, talvolta fregandosene completamente di quella che è la volontà dell'uomo. Epppure, allo stesso tempo, i santi amano l'uomo, lo servono, si spezzano per farsi nutrimento di chi ha fame. Strana gente, i santi, pronti a lasciare casa, amici, professione, onori, famiglia, per una promessa di felicità.
Padre Pio e Gesù




Gente curiosa i santi, chiacchierano poco, talvolta hanno un pessimo carattere, ma quando ti sorridono ti fanno intuire quanto deve essere bello il Cielo.

mercoledì 26 ottobre 2011

Papa Ratzinger, sempre più grande

Domani si terrà l'incontro di Assisi tra i rappresentanti delle varie religioni del mondo. E' il 25°anniversario del primo incontro di Assisi, inaugurato da Giovanni Paolo II. e il 20° anniversario del Catechismo della Chiesa Cattolica. L'incontro di Assisi è nato con le migliori intenzioni, ma ha prestato il fianco ad un rischio gravissimo: quello di far credere che tutte le religioni sono uguali e che adorare un Dio o l'altro è la stessa cosa, cioè cambiano i nomi, ma la sostanza è la stessa (quello che si chiama sincretismo). Ma stavolta ci sarà Benedetto XVI, che non solo ha un grande cuore, ma anche una grande prudenza e una profonda saggezza. E ci sarà proprio per evitare rischi di fraintendimenti. In una nota scritta ad un suo amico tedesco dice:
"Comprendo molto bene la sua preoccupazione rispetto alla partecipazione all’incontro di Assisi. Però questa commemorazione doveva essere festeggiata in ogni modo e, dopo tutto, mi sembrava la cosa migliore andarvi personalmente, per poter provare in tal modo a determinare la direzione del tutto. Tuttavia farò di tutto affinché sia impossibile un'interpretazione sincretista o relativista dell’evento, e affinché resti fermo che sempre crederò e confesserò ciò che avevo richiamato all’attenzione della Chiesa con la 'Dominus Iesus”. 
Che Dio ce lo conservi a lungo. Papa Benedetto ha voluto che al di là dei discorsi formali e dei vari interventi non ci fossero preghiere in comune, ma ognuno pregasse individualmente in una stanza messa a disposizione nei pressi della basilica. Perchè è schizofrenica la situazione in cui un ebreo, che rifiuta Gesù come Messia, preghi il suo Dio - che per un Cristiano è il Padre del Messia, al quale magari, in ossequio a ciò che dice il Talmud, chiede di maledire i cristiani. E' schizofrenica la situazione di un musulmano, che prega ospite dei cristiani, il suo Allah, per il quale nei suoi paesi vieta ai cristiani di vivere liberamente la propria fede. E' schizofrenico e ridicolo vedere pregare fianco a fianco gente che predica cose opposte e spesso inconciliabili.
Noi crediamo in Gesù Cristo Figlio di Dio, l'unico Salvatore del mondo, mediante il quale abbiamo la vita. Amiamo tutti gli uomini e parliamo con tutti gli uomini, ma non consideriamo le altre religioni alla pari della nostra, perchè solo la religione cattolica è stata voluta e fondata e donata da Gesù. E solo Gesù ci mostra il vero volto del Padre. Tutte le religioni possono contribuire a lla giustizia e alla pace, intesa come assenza di guerra. Ma solo Gesù dona la vera Pace, cioè la riconciliazione tra l'umanità e Dio. Affidiamo l'incontro di Assisi a Maria, madre della Chiesa, affinchè non solo non si creino equivoci, ma la Verità della Chiesa Cattolica rifulga nella luce dello Spirito Santo davanti a tutti gli uomini.

lunedì 24 ottobre 2011

La preghiera nel regnodel rumore

La confusione delle idee e il chiasso sembrano le caratteristiche dominanti del nostro tempo. Nel caos agitato in cui tutti ci troviamo a vivere e a fare delle scelte, la voce di Dio sembra sparita. Il sussurro dello Spirito Santo è sovrastato dai rumori. Il conforto del Misericordioso è nascosto dalle tentazioni alla disperazione. Eppure nel profondo del cuore ogni uomo cerca quella pace a cui non si riesce più a dare un nome, ma che è la presenza stessa di Cristo nell'anima.
Per ritrovare quella pace è necessaria l'immersione  nella preghiera del cuore, proprio come un giorno siamo stati immersi nell'acqua battesimale. Occorre chiudere occhi, orecchie e memoria e metterci davanti allo sguardo d Dio in silenzio. Così come nell'acqua del battesimo l'azione dello Spirito Santo ci libera dal peccato originale e ci apre ad un rapporto di figli con il Padre, così nella preghiera è lo stesso Spirito che ci libera dalle catene di ogni giorno e ci conferma in questa unione con Dio. E dall'acqua della preghiera ne usciamo lavati, ammaestrati e invitati alla conversione. Pronti a portare luce - in un mondo di tenebre - e speranza - in un mondo disperato.

venerdì 21 ottobre 2011

La vendetta non ci appartiene

Gheddafi non è stato ucciso, Gheddafi è stato profanato. Il fatto che in vita sia stato un dittatore (ma poi,  un dittatore che si è adoperato per il suo paese, per modernizzarlo e dargli un'economia all'avanguardia) non giustifica la barbarie a cui abbiamo assistito. Stamattina su Rai 3, verso le 6,45 quel campione di pensiero libero di Corradino Mineo, direttore di Rai News 24, diceva che era giusto mostrare le immagini di Gheddafi straziato, ma non bisognava idulgere nella ripetizione in modo ossessivo, tanto per acquistare spettatori. E senza che quasi finisse la frase apparivano le scene orribili e sanguinolente che da ieri stanno imperversando su tutte le televisioni. Quanta ipocrisia. Come ipocrita appare l'occidente, America in primis, che ha il coraggio di dire che ha vinto la Libia democratica, i ribelli, il popolo. Se quelle bande di predoni sono riuscite dopo mesi ad avere il loro trofeo è solo perchè sono state armate e appoggiate dalle forze internazionali, a cui non frega nulla della sorte di Gheddafi e del popolo libico, ma solo quella dei loro interessi.
Quelle scene di vendetta non sono ammissibili. La vendetta non è una scelta cristiana. Gli ebrei, i musulmani, gli atei, amano e utilizzano la vendetta. Ma un cristiano deve solo amare e perdonare tutti. A cominciare dai nemici. A fare giustizia ci penserà Dio, al momento opportuno che lui solo conosce. Gheddafi, ora che è davanti a Dio, renderà conto delle proprie scelte, a noi resta solo di pregare per la sua anima e per quella dei suoi assassini.

mercoledì 19 ottobre 2011

Il Dio del qui ed ora

l'Uomo-Dio
Dio non è solo nell'alto nei cieli. Dio non è solo l'assoluto irraggiungibile. Dio non è un segno, un simbolo, un ideale.
Dio è qui ed ora. Si interessa profondamente delle vicende umane, della mia vita in particolare. Dio mi segue, si preoccupa per me, mi guarda e organizza tutto per il mio bene.
Dio si è fatto carne in Gesù Cristo, conosce la mia umanità, i miei problemi e tutto quello che c'è da sistemare nella mia vita.
Dio è qui ed ora, mentre scrivo e mentre leggo. Se non lo sento intervenire con evidenza è perchè ama la mia libertà e non vuole costringermi a credere in Lui con azioni straordinarie. Ma è qui. L'offesa peggiore che possiamo fargli è non trattarlo come persona, come amico, ma solo come un "ente" spirituale, magari creatore, ma distante.
Dio è qui ed ora ed ha un volto.

lunedì 17 ottobre 2011

Ottusità di genere

Tony Anatrella, sacerdote e psicanalista francese, consultore dei pontifici consigli della salute e della cultura, a Brescia sabato scorso ha invitato tutti a "Non avere paura di combattere l’ideologia del gender, che sarà il tormentone del secolo, anche se troverete opposizioni e ostilità, e soprattutto timore anche all’interno della Chiesa. Siate una minoranza profetica, che fa proprie le parole del beato Giovanni Paolo II all’inizio del suo pontificato, nel 1978, quando appunto invitò a non avere paura di Cristo". Cos'è l'ideologia di gender? Riprendiamo da http://unoconunapersempre.org:

La teoria del gender è un’ideologia a sfondo utopistico basata sull’idea, già propria delle ideologie socio-comuniste e fallita miseramente, che l’eguaglianza costituisca la via maestra verso la realizzazione della felicità. Negare che l’umanità è divisa tra maschi e femmine è sembrato un modo per garantire la più totale e assoluta eguaglianza – e quindi possibilità di felicità – a tutti gli esseri umani. Nel caso della teoria del gender, all’aspetto negativo costituito dalla negazione della differenza sessuale, si accompagnava un aspetto positivo: la totale libertà di scelta individuale, mito fondante della società moderna, che può arrivare anche a cancellare quello che veniva considerato, fino a poco tempo fa, come un dato di costrizione naturale ineludibile. La teoria del gender comprende quindi un aspetto politico (la realizzazione dell’uguaglianza e la possibilità senza limiti di scelta individuale), un aspetto storico-sociale (la giustificazione a posteriori della fine del ruolo femminile nelle società occidentali) e un aspetto filosofico-antropologico più generale, cioè la definizione di essere umano e il rapporto fra questo e la natura. L’ideologia del gender è dunque una delle tante derive che ha preso l’utopia dell’uguaglianza.

Questa teoria è sbagliata e ottusa. Esistono due sessi, maschio e femmina, grazie a Dio diversi e complementari. Se qualcuno ha una coscienza confusa sul suo sesso, per una serie di ragioni diverse, spesso legate alle sue esperienze o al tipo di educazione ricevuta, ovviamente merita rispetto come ogni altra persna, ma il rispetto è dovuto anche alla verità. Perciò occorre ribadire che il comportamento omosessuale è contrario alle leggi di natura e intimamente disordinato.

domenica 16 ottobre 2011

Anno della fede

Oggi il Papa ha annunciato che l'11 ottobre 2012 avrà inizio l'anno della Fede, in occasionedei 50 anni del Concilio Vaticano II.
In tanti si daranno da fare per escogitare piani pastorali per un nuovo annuncio della fede, in tanti organizzeranno incontri e meeting per proposte varie (una facile profezia: "Comunicare la fede in una società multiculturale"), In tanti scriveranno libri e articoli.
In tanti.
Pochi ricorderanno, invece, che la Fede passa attraverso i testimoni, e i testimoni devono essere messi in condizione di uscire allo scoperto.
Sempre, ma oggi di più, si ha paura della radicalità evangelica, di chi vive in maniera coerente la propria fede senza guardare in faccia a nessuno, di chi ricorda cle la vera novità è sempre e soltanto Cristo in Croce. Ma questi sono i testimoni della fede. I catechisti del "volemose bene" e dell'eticamente corretto, gli apostoli del battimani e delle bandiere arcobaleno hanno stufato. Non sono certamente loro che possono testimoniare la fede e accendere il desiderio di essere cristiani.

Se vogliamo che l'anno della fede sia davvero efficace, dobbiamo solo invitare a vivere in maniera piena il Vangelo, a mettere alla prova Dio agendo in conformità alla sua volontà. Non sono i piani pastorali che salveranno il mondo, ma gli umili testimoni della Verità vissuta giorno per giorno.

sabato 15 ottobre 2011

Come si ottiene una vittoria

Oggi a Roma sfilano gli indignati. Certo che siamo tutti indignati per come vanno le cose, ma siamo sicuri che una marcia o una protesta, o anche una rivoluzione cambierà le cose? Illuso chi lo pensa.

Chiunque abbia letto un pò di storia sa che le rivolte popolari e le sollevazioni sono state sempre manovrate dal Potere, la gente strilla e rompe vetrine, ma la storia si muove per forze diverse. Solo i cristiani hanno la possibilità di cambiare davvero il corso delle cose, spesso però se ne dimenticano.

Pochi giorni fa è stato il 440° anniversario della Bataglia di Lepanto, uno degli episodi più gloriosi dell'intera storia mondiale. Un esercito sterminato di turchi all'assalto dell'Europa, il nostro continente sarebbe caduto sotto il dominio dell'Islam. Eppure la lega cristiana, sorretta dalla fede, dall' invito del Papa al digiuno e alla recita pubblica del rosario fermò i turchi a Lepanto in una memorabile battaglia che salvò l'Europa. "Domenica 7 ottobre 1471 Giovanni d'Austria fece schierare le proprie navi in formazione serrata. Non più di 150 metri separavano le galee. Qui avvenne la battaglia decisiva, nel golfo di Lepanto, all'uscita dello stretto di Corinto. Quando le flotte giunsero a tiro di cannone i cristiani ammainarono tutte le loro bandiere e Giovanni innalzò lo stendardo con l'immagine del Redentore crocifisso. Una croce venne levata su ogni galea e i combattenti ricevettero l'assoluzione secondo l'indulgenza concessa da Pio V per la crociata. Parteciparono al combattimento, da un lato, 195 galere nella maggior parte veneziane e, dall'altro, circa 300 navi turche. La flotta cristiana conseguì una vittoria completa. Quasi tutte le navi nemiche furono catturate o affondate. L'ammiraglio turco Mehmet Alì Pasciá fu decapitato. Vennero liberati 15.000 cristiani che erano stati ridotti in schiavitù e incatenati ai banchi delle galere".
In seguito al questa vitoria fu istituita la festa della Madonna del Rosario ad inizio ottobre.
La preghiera del Rosario e la fede in Gesù e Maria ottengono vittorie e miracoli,conversioni e riappacificazioni. Per Dio nulla è impossibile, ma bisogna aver fede, pregare e offrire sofferenze. Altro che cortei.

venerdì 14 ottobre 2011

Nonna Papera e altre proposte

Abbiamo preparato una sezione di questo blog dedicata all'autoformazione. Una serie di libri consigliati (ma potremmo dire "indispensabili") per sopravvivere all'ignoranza della fede.
Oggi si sentono tutti in dovere di parlare di religione e Chiesa, da Dan Brown ad Augias, da Scalfari a Topolino, da Vito Mancuso a Nonna Papera. Una serie di falsità, bugie, provocazioni gratuite o vere e proprie cialtronerie che sfruttano l'analfabetismo dei cristiani, la povertà della catechesi nelle parrocchie, il potere persuasivo dei mezzi di comunicazione di massa.
A fianco trovate il link per entrare nella sezione, con tanti auguri di buona lettura!

mercoledì 12 ottobre 2011

La relatività e il relativismo

La teoria della relatività di Einstein prevedeva ch non si potesse mai superare la velocità della luce. Qualche giorno fa un esperimento italiano ha probabilmente dimostrato che invece si può, affondando un colpo serio alla teoria.
L'ideologia del relativismo invece, afferma che non ci sono idee morali o religiose assolute, cioò valide per tutti. E che i principi variano di  tempo in tempo, di persona in persona. Non ci vuole un esperimento per dimostrare che invece questa è un'idiozia. Basta un pizzico di logica. Perchè se il relativismo è vero, allora è relativo anche il relativismo, quindi il relativismo è valido per me oggi, ma domani non è più valido, quindi il relativismo si contraddice da solo.
In realtà esistono una serie di principi assoluti che valgono sempre e per tutti. Se una cosa è male è male sempre. Se una cosa è bene è bene sempre. Anche se non ci fa comodo e se cerchiamo scappatoie.
Ad esempio l'aborto è un male, perchè è togliere la vita ad un essere umano. Senza eccezioni. Anche se si potranno capire umanamente le ragioni che hanno spinto una povera madre ad arrivare ad abortire, l'aborto rimane di per sè un male assoluto.

I principi morali assoluti ricadono nella morale naturale, cioè in quell'insieme di valori presenti in ogni uomo, come la dignità della persona, il rispetto della vita dal concepimnto alla morte naturale, la proprietà privata, la famiglia basata su un legame indissolubile tra un uomo e una donna, ecc. Questi principi non si possono mettere in discussione, nessuno ne ha diritto, nemmeno un governo, nazionale o sovranazionale. Senza principi assoluti diventa tutto un caos, in cui prevale solo la legge animalesca del più forte.
(Assoluto, da "ab-solutum" = sciolto, libero da qualsiasi legame di dipendenza. Dio è il perfetto Assoluto, perchè la sua esistenza  non dipende da nessuno)

martedì 11 ottobre 2011

Mistico o mastico?

Tanta gente cerca spiritualità e risposte alla propria sete e invece trova yoga, reiki, soka gakkai, spiriti guida e altre favole. Trova tutto meno la Verità. E la colpa è dei cristiani che si sono distaccati, per primi, dalla verità e quindi non possono testimoniarla agli altri: "Io sono la vite e voi i tralci, chi rimane in me fa molto frutto, perchè senza di Me non potete far nulla". Ritorniamo a Cristo, con tutta la nostra forza e la disponibilità piena, se vogliamo cambiare il mondo.

lunedì 10 ottobre 2011

I cristiani uccisi in Egitto

I cristiani copti, cioè gli appartenenti all'antica Chiesa  cristiana di Egitto, hanno una storia di persecuzioni e martirio che ancora dura. Ieri,  ventitrè di loro sono stati uccisi al Cairo da musulmani.   Il nuovo governo, nonostante l'allontanamento di Mubarak e le tante promesse, continua a permettere la persecuzione dei cristiani e a rendere la vita difficile a coloro che vogliono essere fedeli a Gesù.
Preghiamo per i fratelli egiziani e invochiamo la misericordia di Dio per i loro assassini. Che il sangue dei martiri accelleri presto la conversione dei musulmani alla religione cattolica.

domenica 9 ottobre 2011

Benvenuti

"Dio l’ha esaltato
e gli ha dato il nome
che è al di sopra di ogni altro nome;
perché nel nome di Gesù  ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra;
e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore,
a gloria di Dio Padre". 

Inizia così la nostra piccola avventura. Con il riconoscimento definitivo, assoluto, inequivocabile che davanti a Gesù tutto il Creato si pieghi e adori, perchè solo Lui Dio, solo Lui il Salvatore, solo Lui il nostro Re. 
Consacriamo questo piccolo blog a Maria, la Vergine Madre di Gesù e Madre nostra, A Lei offriamo il nostro lavoro, invocando la sua benedizione e il suo sostegno.