venerdì 21 ottobre 2011

La vendetta non ci appartiene

Gheddafi non è stato ucciso, Gheddafi è stato profanato. Il fatto che in vita sia stato un dittatore (ma poi,  un dittatore che si è adoperato per il suo paese, per modernizzarlo e dargli un'economia all'avanguardia) non giustifica la barbarie a cui abbiamo assistito. Stamattina su Rai 3, verso le 6,45 quel campione di pensiero libero di Corradino Mineo, direttore di Rai News 24, diceva che era giusto mostrare le immagini di Gheddafi straziato, ma non bisognava idulgere nella ripetizione in modo ossessivo, tanto per acquistare spettatori. E senza che quasi finisse la frase apparivano le scene orribili e sanguinolente che da ieri stanno imperversando su tutte le televisioni. Quanta ipocrisia. Come ipocrita appare l'occidente, America in primis, che ha il coraggio di dire che ha vinto la Libia democratica, i ribelli, il popolo. Se quelle bande di predoni sono riuscite dopo mesi ad avere il loro trofeo è solo perchè sono state armate e appoggiate dalle forze internazionali, a cui non frega nulla della sorte di Gheddafi e del popolo libico, ma solo quella dei loro interessi.
Quelle scene di vendetta non sono ammissibili. La vendetta non è una scelta cristiana. Gli ebrei, i musulmani, gli atei, amano e utilizzano la vendetta. Ma un cristiano deve solo amare e perdonare tutti. A cominciare dai nemici. A fare giustizia ci penserà Dio, al momento opportuno che lui solo conosce. Gheddafi, ora che è davanti a Dio, renderà conto delle proprie scelte, a noi resta solo di pregare per la sua anima e per quella dei suoi assassini.

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