Oggi il Papa ha annunciato che l'11 ottobre 2012 avrà inizio l'anno della Fede, in occasionedei 50 anni del Concilio Vaticano II.
In tanti si daranno da fare per escogitare piani pastorali per un nuovo annuncio della fede, in tanti organizzeranno incontri e meeting per proposte varie (una facile profezia: "Comunicare la fede in una società multiculturale"), In tanti scriveranno libri e articoli.
In tanti.
Pochi ricorderanno, invece, che la Fede passa attraverso i testimoni, e i testimoni devono essere messi in condizione di uscire allo scoperto.
Sempre, ma oggi di più, si ha paura della radicalità evangelica, di chi vive in maniera coerente la propria fede senza guardare in faccia a nessuno, di chi ricorda cle la vera novità è sempre e soltanto Cristo in Croce. Ma questi sono i testimoni della fede. I catechisti del "volemose bene" e dell'eticamente corretto, gli apostoli del battimani e delle bandiere arcobaleno hanno stufato. Non sono certamente loro che possono testimoniare la fede e accendere il desiderio di essere cristiani.
Se vogliamo che l'anno della fede sia davvero efficace, dobbiamo solo invitare a vivere in maniera piena il Vangelo, a mettere alla prova Dio agendo in conformità alla sua volontà. Non sono i piani pastorali che salveranno il mondo, ma gli umili testimoni della Verità vissuta giorno per giorno.
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