mercoledì 16 gennaio 2013

La guerra cristiana

Io sono venuto a portare la spada
Quello che  a noi cristiani spesso sfugge è che la fede in Gesù non è né placida né pacifica. Il vangelo invita alla guerra, al sangue e a scelte integrali e scomode. Quello che invece ai non credenti sfugge è che la guerra cristiana non si combatte contro gli uomini, ma contro ciò che allontana dal Cristo. Un fedele cristiano  combatte la sua battaglia innanzitutto contro se stesso e i propri egoismi - perché l'egoismo allontana da Dio e dall'amore - poi contro il peccato e le tentazioni. La guerra cristiana è a favore dell'uomo, a favore della sua libertà, non cerca predomini  potere, controllo. Questi sono gli scopi delle guerre umane, combattute distruggendo e sottomettendo. La guerra cristiana è una guerra spirituale, vissuta nel silenzio della preghiera e nel servizio dell'azione. Se il sangue viene sparso è solo quello degli stessi cristiani, come dimostrano i milioni di martiri innocenti uccisi per la fede. Certo, i cristiani spesso sono scomodi perché annunciano la verità, e il mondo preferisce vivere nell'errore. I cristiani si oppongono con forza a chi propone scelte politiche o economiche che vanno contro Dio, ma sempre nel rispetto della libertà umana che può negare Dio e la sua legge inscritta nella coscienza di ogni uomo. Ma se i cristiani sono fermi e non cercano compromessi nell'annunciare la verità lo fanno per amore di Dio e dell'uomo, perché ogni persona possa ritrovare nella fede la ragione della speranza e il rinnovamento della sua vita. Inevitabilmente dire si a Dio implica dire no a tutto ciò che nega Dio, ma questa non è intransigenza o fondamentalismo, è la coerenza di chi avendo trovato una perla preziosa vende tutto ciò che possiede per acquistarla. Se questa è guerra, benedetta sia questa guerra.

Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.

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