domenica 20 gennaio 2013

Il Dio della festa e altre invenzioni

Si sente spesso nelle omelie dei nostri preti l'espressione "Dio della festa", accompagnata dall'altra: "Dio della gioia".  Cosa voglia dire lo sanno solo loro.
La Messa è un'altra cosa
La festa è un momento di tempo in cui si celebra un'occasione lieta, come un banchetto di nozze. Per i cristiani il banchetto per eccellenza è quello eucaristico, in cui si celebrano le nozze tra Cristo e la Chiesa, cioè tra Dio è ogni anima salvata perchè aperta alla grazia. Questo matrimonio si estenderà poi nell'eternità, in cui la goia sarà piena, totale e definitiva. Ma non bisogna confondere i fedeli: la festa è tale solo se all'invito dello sposo c'è  la risposta positiva della sposa, ovvero se all'annuncio del Vangelo gli uomini rispondono con la loro piena adesione. La festa c'è se si celebrano le nozze. Se uno va in chiesa perchè Gesù è il Dio della festa (ovvero solo per battere le mani durante i canti), ma poi non assume il ruolo della sposa, che è quello di abbandonare la propria vita precedente, uscire di casa, ricominciare un'esistenza trasformata. insomma convertirsi, "Dio della festa" è solo un'espressione vuota, insignificante, seduttiva e in ultima analisi ipocrita.

Nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.

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