mercoledì 25 gennaio 2012

Il mio io adorato

La tendenza innata nell'essere umano è quella che spinge verso l'egoismo, e la conseguenza naturale è la solitudine e il sospetto.

Quando ci comportiamo in maniera egoista, cioè il più delle volte, tendiamo ad avvicinarci agli altri solo per tornaconto personale, quindi non riusciamo mai a instaurare rapporti veri e sinceri. Siamo tutti assorbiti dalle nostre esigenze e ci chiudiamo. L'altro diventa un nemico, uno che ci può fare ombra, uno che può accampare diritti su ciò che desideriamo. Solitudine e sospetto, ecco i frutti dell'egoismo. L'altro rappresenta una minaccia, perciò senza rendercene conto scivoliamo in uno stato perenne di guerra, più o meno fredda.
 Questa guerra diventa progressivamente sempre più frammentata: da nazione contro nazione a regione contro regione, a città contro città, a gruppo contro gruppo, famiglia contro famiglia, uomo contro uomo. Fino al caos totale, in cui urlano solo gli istinti - che cercano soddisfazione immediata - e tutto il resto è un ostacolo da abbattere. Siccome pure dentro di noi si possono verificare conflitti d'interesse, la guerra diventa anche interiore, noi diventiamo i peggiori nemici di noi stessi e quindi scivoliamo verso l'autodistruzione.

Questo è il regalo dell'egoismo, frutto del peccato originale.

Adoramus Te
Gesù è venuto a portarci la medicina: l'amore. L'egoismo viene distrutto e neutralizzato da gesti concreti d'amore, in primis l'adorazione dell'Unico Dio, che ora possiamo compiere efficacemente per i meriti della Passione e Morte di Cristo. 

In Gesù c'è la piena liberazione umana. Oggi invece, mentre cresce un rifiuto radicale del Messia, l'umanità è esposta a infinite manifestazioni di guerre fratricide e di oppressioni. 

Se vogliamo la pace vera piantiamola con le ridicole bandiere arcobaleno e alziamo l'unico Vessillo per il quale vale la pena vivere e morire.

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